lunedì 22 luglio 2024

Educare non è curare



 Educare non è curare sembrerebbe una frase scontata, ma non lo è più. Forse un tempo si educava o non si educava, oggi invece si cura, a prescindere. È come se non esistesse più la crescita, l’imparare, il conquistarsi conoscenza e consapevolezza con il passare del tempo e con l’acquisizione degli input della realtà che ci circonda. Oggi i bambini vivono una vita immersa nella competizione creata dagli adulti, da non essere più liberi di avere il tempo di crescere e imparare: oggi bisogna sapere tutto, subito, si confrontano i bambini l’uno con l’altro e quello che arriva dopo è un malato che va curato. Vi sembra assurdo? No, è semplicemente inaccettabile!

martedì 2 luglio 2024

Ecco cosa è successo a due studenti dislessici


Giovanni e Luigi hanno due mamme molto attente al loro rendimento scolastico, per questo e altri motivi stringono amicizia e si confrontano sulle difficoltà dei propri figli. Entrambi i bambini sono stati certificati come dislessici, ma Giovanni è anche discalculico.


Luigi va da una logopedista e fa molto sport; la mamma sostiene che se a scuola non ce la farà almeno avrà la possibilità di sfondare nell'attività agonistica.


La mamma di Giovanni invece è fermamente convinta che quelle certificazioni parlano delle difficoltà scolastiche del momento, non di quello che potrà conoscere suo figlio, e pertanto ha deciso che Giovanni deve essere seguito da un'esperta nella didattica, nella crescita e nelle relazioni per potenziare al massimo le capacità scolastiche e cognitive non ancora acquisite. 


La mamma di Giovanni ha dato fiducia alle capacità del figlio e ha investito sul futuro e sull’opportunità che Giovanni riuscisse ad andare avanti negli studi come i suoi compagni. 


La mamma di Luigi ha preferito investire sul presente e sulle capacità sportive del figlio.

venerdì 21 giugno 2024

Perché mio figlio è disgrafico


Durante un consiglio docenti in una scuola primaria la maestra Elisabetta dice: “Il bambino e disgrafico, non riesce a stare nel rigo e le lettere sono incomprensibili. Lo dobbiamo dire alla famiglia.”

La maestra Sofia risponde con tatto: “Forse potresti fargli fare un po' di bella calligrafia.”

Maestra Elisabetta: “Adesso divento anche una calligrafa! Non ho tempo per stare dietro a un solo bambino, anche se ce ne è più di uno che scrive male, ma lui proprio non si capisce niente.”

La maestra Sofia risponde con più decisione: “Perché non puoi diventare una calligrafa, d’altronde anche loro insegnano a scrivere, fanno il nostro stesso mestiere. Io lo faccio con i bambini di prima e seconda… ci vuole tempo per imparare a scrivere bene.”

Maestra Elisabetta: “Sì, ma quel tempo non c’è, devo finire il programma…” risponde sempre più seccata… Poi continua: “Ho un sacco di compiti da correggere e quello che scrive lui non si capisce, non posso passare due ore per comprendere quello che ha scritto.”


Così viene convocata la mamma Luisa, alla quale si chiede che il bambino venga sottoposto a un iter di valutazione. Il bambino viene certificato e comincia a fare logopedia.


Dopo un paio di mesi, al colloquio con le insegnanti la mamma del bambino dice:

martedì 11 giugno 2024

Ecco casa provano i bambini certificati con DSA


Una mamma va a prendere il proprio figlio di 9 anni a scuola:

“Ciao Simone, come è andata oggi?”

“Al solito… Mi dicono che se non sono capace posso non farli gli esercizi…”

“Perché non sei capace?”

“Me lo hai detto tu e anche la maestra che sono dislessico… quindi non sono capace…”

Silenzio. Poi il bambino continua:

domenica 9 giugno 2024

La Roma bene e la violenza sulle donne


Ogni giorno guardo i miei bambini in classe uno per uno. Più volte ho detto loro che per me sono importanti, che mi interessa di loro. E questo glielo dimostro “pretendendo” con gentilezza e decisione che avanzino negli apprendimenti, tutti, nessuno escluso. Ma è importante dirglielo, niente è scontato, soprattutto l’interesse per loro. Così li osservo molto, quello che fanno, come lo fanno, cosa dicono e non dicono, e l’osservazione mi parla di tutto quello che le parole silenziano.

Vedo la rivalità e propongo cooperazione. Vedo la fatica di alcuni e propongo la collaborazione in gruppo. 

Ma vedo anche tanto maschilismo nascosto negli atteggiamenti e nei modi di fare e dire le cose, frutto dell’ambiente sociale terribilmente ancora troppo infarcito dalle tendenza di una superiorità maschile e misogina, che difficilmente riuscirò a contrastare sui banchi di scuola. 

sabato 11 maggio 2024

Le migliori docenti? Eccole!

Le migliori docenti Eccole

L'argomento è difficile, ma non è impossibile trovare quei tratti caratteriali formativi che rendono un docente il migliore.

Dopo anni nel mondo della scuola vista da tutte le angolazioni, da insegnante, da coordinatrice, da insegnante degli insegnanti, da pedagogista, non posso che poter tracciare un profilo molto veritiero sulle migliori insegnanti, le quali devono sapere: ascoltare, essere affettive, lasciare liberi i propri studenti nell'apprendimento, saper motivare, essere ottimiste e soprattutto saper dare fiducia e credere nelle potenzialità dei propri studenti: tratti introvabili nella maggior parte dei docenti, purtroppo! Ma molti docenti li hanno!

mercoledì 1 maggio 2024

Come posso rendere la mia vita significante?

 


La mattina presto la strada è vuota e i pensieri se ne vanno facilmente lontano.

Ritorno alla realtà quando mi incrocio con un uomo anziano del quartiere. Lo vedo da anni, è un senza fissa dimora, fa sempre lo stesso tragitto, è vestito sempre nello stesso modo con giacca e pantaloni grigi: in ogni stagione, che faccia 40° o 5° lui è vestito sempre con giacca e pantaloni grigi. La vita penso non sia facile per molti, è ingiusta; mi sento fortunata e mi chiedo cosa posso fare, come posso dare qualcosa della mia fortuna a chi ne ha meno.

sabato 2 marzo 2024

Qual è lo stress che deve affrontare il bambino a scuola


La facilità con cui un adulto manipola la realtà di un bambino è evidente nella scuola ogni volta che alla prima difficoltà del piccolo l’insegnante sostiene qualche presunto disturbo dell’apprendimento invitando il genitore alla diagnosi.


Ora immaginate un forte stress, spesso temporaneo, che porta a certe conseguenze comuni a molte persone quali pressione alta, difficoltà a dormire, tachicardia, fiato corto, fino ad arrivare a volte anche all’infarto. Poi chiedetevi quanti a questo mondo nell’arco della propria esistenza hanno attraversato un periodo stressante per qualche motivo, per cui accusano questi sintomi o arrivano a morire qualora lo stress portasse fino all’infarto… Sono tantissimi. Per fortuna il più delle volte temporanei, legati a eventi specifici, ma proprio per la grande frequenza di questi episodi, se ne evidenzia la transitorietà e l’occasionalità. Forse bisognerebbe chiedersi chi non è mai stato stressato nell’arco della propria esistenza: sarebbe più facile contarli.

mercoledì 28 febbraio 2024

A scuola come in ospedale: la scienza insegna e gli insegnanti la devono conoscere

 


Oggi sono a casa, o perlomeno, ci sono tornata dopo essermi alzata come tutte le mattine alle 5, aver preso la macchina ed essermi incamminata verso scuola.

La vita a volte ci mette alla prova, il corpo risponde a ciò che non va: ti dice fermati o ti costringe a farlo come ha fatto con me questa mattina. 


In realtà è cominciato ieri sera facendosi sentire con un forte dolore al petto che passava alla spalla. Il primo pensiero che ti fai a 52 anni è “sto avendo un infarto”. Il secondo pensiero è stato per la mia cagnolina. Pensiero stupido? Forse, ma ho immaginato la sua solitudine e mi sono detta che non era vero niente, che ero solo un po’ agitata perché nelle ultime settimane al lavoro ci sono state incomprensioni tra colleghi.

giovedì 22 febbraio 2024

Ecco come si frammenta il pensiero di un bambino in crescita

 


Sono tornata a scuola un paio di settimane fa dopo tre giorni di nausea e vertigini in cui il mondo sembrava andasse più veloce e girasse al contrario, per rendermi conto che effettivamente sono io che giro al contrario.

I miei bambini di terza elementare sono bravissimi in italiano, a volte dico loro scherzosamente che ho creato dei “mostri di bravura” perché stupiscono anche me. E quando leggo il rapporto OCSE sulle capacità acquisite dagli studenti, ovvero che gli italiani sono agli ultimi posti per la conoscenza della lingua scritta in ambito europeo, non posso fare a meno di pensare a quanti incompetenti stanno in cattedra. Perché dico questo? Perché, al solito, se gli studenti non raggiungono i risultati sperati non è causa degli studenti, ma degli insegnanti. 

mercoledì 21 febbraio 2024

Come si insegna l’odio e l’invidia

 


Nel 2015 scrissi un libro intitolato Invidia e solitudine. Fu il risultato di uno studio personale che avevo portato avanti sul cosa fosse l’invidia, da cosa scaturisse e quali conseguenze portasse. Per raccontare tutto ciò, avevo spiegato a livello scientifico cosa fosse e come nascesse e lo avevo dimostrato attraverso la narrazione storica di come l’invidia avesse perseguitato gli ebrei, di come perseguita spesso personaggi dello spettacolo o sportivi. Avevo dimostrato come questa deformazione psichica fosse intorno a noi e spesso insita in persone non sospette. Scrivevo che l’invidia è la trasformazione dell’odio diventato insopportabile (concetto teorizzato e spiegato dallo psichiatra M. Fagioli) e aggiungevo che sfuggirne, se se ne è vittime, non è facile. Avevo pertanto accostato a questo discorso una ipotesi d’uscita: la solitudine, intesa come possibilità di non permettere agli altri di farti del male.

sabato 17 febbraio 2024

Disturbi dell'apprendimento? Ecco cosa accade quando i genitori non permettono ai propri figli di crescere


Quando più di 14 anni fa cercai un nome per il mio Studio di Consulenza Figli Meravigliosi®, l'ho pensato in funzione di due realtà: una, che per i genitori tutti i figli sono meravigliosi e l'altra, la più importante, era per ribadire che veramente tutti i figli sono meravigliosi, perché credo fermamente che tutti i bambini possano sviluppare le proprie potenzialità cognitive per essere unici e pertanto meravigliosi.

Ci ho creduto allora e ci credo ancora di più oggi e ogni volta che vedo quanto è possibile fare per quei bambini che gli insegnanti incapaci sostengono avere dei disturbi dell’apprendimento. 


È pur vero che se io riesco a vedere e tirare fuori le potenzialità dei bimbi, spesso i genitori non lo fanno perché non lo vogliono fare o perché non hanno coscienza di non volerlo fare. E allora cominciano una trafila di diagnosi e accertamenti sulla pelle dei propri figli un po’ per farsi compatire e un po’ per riempire il vuoto di solitudine interiore. Vi sembra impossibile? Eppure non lo è.

domenica 21 gennaio 2024

Scoperto il business dei disturbi specifici dell’apprendimento

 


Un business vincente (dicono i migliori libri sul business), è quello che non punta ai soldi ma ha a cuore il benessere degli altri. Ogni professione che si rispetti è un business, anche se si occupa di esseri umani. Mi chiedo però perché se i migliori business che si occupano di alimenti, cose, oggetti ecc., hanno a cuore le persone (mi viene in mente Ferrero e l’attenzione che ha sempre messo nella qualità del prodotto e nel benessere dei suoi dipendenti) ecco, dicevo, perché non è una prerogativa di tutti. Perché l’essere umano non è sempre al centro dell’interesse di un qualunque business.