Il femminile e il maschile per par condicio sono usati indifferentemente in tutto l’articolo.
Una delle richieste che i genitori mi pongono più spesso è quella di voler sapere come è possibile proteggere i propri figli da richieste spesso inaccettabili degli insegnanti e del sistema scuola in generale.
Una delle richieste che i genitori mi pongono più spesso è quella di voler sapere come è possibile proteggere i propri figli da richieste spesso inaccettabili degli insegnanti e del sistema scuola in generale.
Se è vero e giusto (come più pedagogisti hanno dimostrato) che i bambini possono e devono avere il loro tempo; se è vero che non tutti i bambini apprendono nello stesso modo e con la stessa didattica (come più psicologi cognitivi e pedagogiisti hanno dimostrato); se è vero che i disturbi dell’apprendimento sono frutto di una cattiva e/o totale assenza di pedagogia e pertanto di relazione educativa (come ho dimostrato nel mio ultimo libro di imminente uscita Bambini senza DSA: una realtà possibile!); se è vero che i bambini hanno un loro specifico orientamento o verso processi sintattici e fonologici, per cui saranno orientati ad una intelligenza linguistica, o verso un orientamento semantico pragmatico e avranno pertanto un orientamento logico-matematico (come ha ampiamente dimostrato lo psicologo cognitivista Howard Gardner); allora come possiamo continuare a livellare tutti gli studenti scadenzando test di conoscenza, comprensione, abilità, con tempi ristretti, creando così atmosfere in classe di tensione e paura, creando competizione e frustrazione tra gli studenti, creando disparità tra chi ha una mente con intelligenza linguistica e chi ce l’ha logico-matematica, quest’ultima più portata a ragionare per quiz e test?
I bambini delle scuole primarie e non solo, ma loro più di tutti, hanno il diritto di apprendere gradualmente e soggettivamente senza doversi vivere la frustrazione di “non avere gli stessi tempi e prestazioni degli altri”. Ma come fare se il sistema scolastico è così uniformemente portato alla costante valutazione del rendimento senza mai mettere in discussione tale dinamica nonostante studi di settore ed evidenti realtà umane ne dimostrino le incongruità?