venerdì 28 aprile 2017

Ecco 2 grossi errori degli adulti quando “insegnano” ai bambini a leggere e far di conto


Partendo dalla convinzione che i cosiddetti disturbi specifici dell’apprendimento (dislessia, discalculia, disortografia, ADHD) sono superabili — fatta eccezione per percentuali bassissime e per specifiche patologie quali ad esempio l’autismo su base genetica, ma non ad esempio su quello psicogeno, ovvero su base epigenetica —, e tenuto conto di quanto la pedagogia può fare con la didattica e una corretta relazione pedagogica nello sviluppo cognitivo dei piccoli, dobbiamo ribadire come le difficoltà dell’apprendimento sarebbero il risultato di una cattiva formazione/comunicazione/didattica tra il mondo adulto e il bambino che apprende. In funzione di questo ho sentito la necessità di fare alcuni chiarimenti per quando riguarda il primissimo approccio dei bambini alla lettura e al calcolo.

mercoledì 19 aprile 2017

Educare senza educare

Può sembrare una contraddizione affermare di educare senza educare, ma di fatto è ciò che avviene sistematicamente in ogni famiglia, consapevolmente o meno, in positivo o in negativo.
La domanda che ci dobbiamo porre è cosa sia l’educazione. Le risposte che arrivano dai genitori o dagli insegnanti generalmente sono: insegnare a non dire parolacce; insegnare a comportarsi in società; insegnare ad avere un certo tipo di atteggiamento in un certo tipo di ambiente, piuttosto che in un altro; insegnare a comportarsi a tavola; parlare e muoversi in maniera civile ecc… Qualcuno con conoscenze pedagogiche fa riferimento ai vari metodi pedagogici (Montessori, Dewey, Rousseau, Don Milani, Morin, Decroly ecc.) che però sono poco applicati a scuola e pressoché sconosciuti alle famiglie.
Insegnare quindi, è la parola che più spesso si sente dire per riferirsi all’educazione. E difatti si dice spesso: non ti hanno insegnato a mangiare a bocca chiusa! oppure, non ti hanno insegnato a stare composto! Nel pensiero collettivo c’è l’idea che un genitore o chi è preposto all’educazione dei giovani e meno giovani, debba trasferire verbalmente un sapere o una competenza ad un altro essere umano esattamente come purtroppo siamo abituati a trasferire una materia nozionistica a scuola: il più delle volte impartendo lezioni verbali.