Massimo Fagioli* diceva che non ci fidiamo dei bambini. È così, quando dobbiamo seguirli passo passo, indottrinarli, sorvegliarli, abbiamo letteralmente perso la fiducia in loro.
In questo modo ci ritroviamo a fare una didattica impositiva dove dobbiamo dire loro come scrivere, quale penna usare, come colorare e cosa disegnare, ma soprattutto che è vietato sbagliare. Poi, dopo aver indottrinato, abbiamo necessità di correggere tutto puntigliosamente.
Ma soprattutto con i bambini della primaria nelle prime tre classi, la correzione del docente ha poco senso perché il bambino non l'ascolta, non sente l'importanza di capire l'errore, giustamente! Ha molto più peso sul suo apprendimento un esercizio costante e continuativo che una petulante correzione dell’adulto.