domenica 1 luglio 2018

Giù le mani da mio figlio! Per lui decido io!


Succede sempre più spesso che i docenti o gli psicologi della scuola, non accettino le relazioni dei pedagogisti quali esperti di crescita, formazione e didattica (ruolo oramai ampiamente riconosciuto dalla legge 105/2017, ma di cui probabilmente molti ne sono ancora all’oscuro). 
Per la valutazione del rendimento scolastico dei bambini, sempre più spesso i docenti si appellano alla consultazione medica, anziché come sarebbe ovvio a quella pedagogica. Propongono questa richiesta puntando sulla poca informazione dei genitori e sulla poca informazione che riguarda la nostra professione (pedagogica) per ottenere ciò che oramai si pretende: un certificato medico che attesti ciò che loro vogliono che sia (Effetto Pigmalione) per sollevarsi dalle responsabilità; in questo modo non si sentono imputati o messi minimamente in discussione sul lavoro da loro svolto nei confronti dei bambini. Inoltre è quasi impossibile (perché chi deve non lo fa) procedere a un giudizio sul lavoro eseguito da un docente e pertanto valutarlo quale il frutto del risultato sullo studente. Ciò significa che per la collettività, quando uno studente va male a scuola, non è possibile imputarlo all’insegnante.