martedì 23 dicembre 2014

Ecco perché pensiamo solo a noi stessi e non ai nostri figli! …E diamo agli insegnanti le giustificazioni che non meritano!


Ecco perché pensiamo solo a noi stessi e non ai nostri figli! …E diamo agli insegnanti le giustificazioni che non meritano!
Se siete permalosi vi consiglio di non leggerlo!

In conseguenza alle numerose risposte sul profilo Facebook al mio articolo Ecco perché a Natale le istituzioni scolastiche opprimono famiglie e studenti, ho sentito l’esigenza di rispondere in modo ancora più esaustivo a tante voci discordanti e favorevoli in riferimento a quanto affermo.
Ho potuto leggere di voci a favore e di quelle contrarie di genitori, insegnanti, ma anche di ex studenti che non sono né insegnanti e né genitori. Chi dice che i compiti servono, chi no, chi sostiene che gli insegnanti ne danno pochi, chi troppi, chi ribadisce che dobbiamo responsabilizzare gli studenti facendogli fare i compiti, chi sostiene che è giusto farli giocare liberamente.
Non sento di voler contrastare nessuna di queste voci, anche se il mio parere lo avete già sentito. Perché?

venerdì 19 dicembre 2014

Il mio libro anche in Brasile

Ecco come il mio libro 
"Ore di straordinaria follia” approda anche in Brasile con una bellissima recensione 
di Davide Stadirani che invito tutti a leggere
cliccando qui.


Ecco qual'è il dono di Natale che tutti i genitori vorrebbero

Il dono di Natale che tutti i genitori vorrebbero: UNA MAESTRA A CASA PER TUTTO L'ANNO SCOLASTICO PRATICAMENTE GRATIS
La maestra a casa
È una maestra vera e propria che entra nelle vostre case con discrezione e racconta nuovamente ai vostri piccoli studenti tutto quello che l'insegnate ha spiegato in classe.
Tutto il programma di STORIA della scuola primaria in DVD.  
Dalla nascita del mondo 
alla caduta dell'Impero Romano d'Occidente.
E non esercizietti in più rispetto a quanto già lo studente deve fare, ma una vera e propria insegnante che sostituisce la/il docente di vostr@ figli@.


martedì 9 dicembre 2014

A Natale fate un regalo poco costoso e utile a tutta la famiglia


Grazie a tutti voi che mi avete raggiunta alla fiera del libro! Sono stata molto contenta di vedervi!

Ore di straordinaria follia è un libro che non può mancare in ogni famiglia che sente l'esigenza di avere il giusto rapporto con il proprio figlio e non solo.
Potete ancora acquistare e regalare per Natale il mio libro, con autografo e scontato, andando sul sito di Amazon cliccando qui


UN LUNGO DIALOGO TRA UN ADULTO E UN GRUPPO DI RAGAZZI, MA ANCHE TRA UN GRUPPO DI RAGAZZI E UN ADULTO DISPOSTO AD ASCOLTARE DAVVERO. 
Travestendolo da romanzo, Tiziana Cristofari riesce a rendere piacevole e godibile un autentico trattato ad alto contenuto culturale, sociale, educativo. Partendo dal presupposto che l’educazione del bambino, poi ragazzo e adulto, rappresenta uno dei pilastri su cui si fonda una società migliore, un’insegnante s’impegna per fare con i suoi alunni un lavoro più ampio, di vera formazione dell’individuo, spingendosi ben oltre il semplice insegnamento 
delle materie scolastiche, pur senza trascurarlo.
Lo spunto è una gita scolastica che viene revocata per punizione. Emerge, a questo punto, la professoressa rivoluzionaria, quella che si sente coinvolta dai suoi studenti e che li sa coinvolgere, quella che sa vedere i limiti dell’attuale situazione scolastica e che li affronta. E qui iniziano i conflitti con gli altri professori: la necessità di formare nuovi educatori emerge con prepotente urgenza, prima ancora di poter avere esseri umani più maturi e responsabili.
Oppure regalare per Natale i DVD di storia

La maestra a casa 
DVD sulla storia dell'uomo dalla nascita del mondo alla caduta dell'Impero Romano d'Occidente. 
Tutto il programma di STORIA della scuola primaria.
Solo fino al 06 gennaio 2015
riceverai i DVD con lo
sconto del 10%

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giovedì 27 novembre 2014

Ecco perché a Natale le istituzioni scolastiche opprimono famiglie e studenti

Ecco perché a Natale le istituzioni scolastiche opprimono famiglie e studenti

Eccoci anche quest’anno al dilemma: compiti sì o compiti no per le vacanze di Natale?
Facciamo delle riflessioni.
Pensando alla scuola spesso ci si dimentica che gioca un ruolo importante anche la famiglia. Siamo concentrati su gli studenti, sulla loro preparazione, sul loro comportamento, sulle difficoltà o meno che incontrano negli studi, sulle attività sportive che devono o possono fare anche a scuola, ma ci si dimentica dei loro genitori, di quanta fatica fanno nel seguire i figli nei loro tempi, nelle attività, nelle necessità culturali e soprattutto, non dimentichiamolo, nei compiti di scuola!!!

domenica 23 novembre 2014

Ecco il regalo di Natale che tutti i bambini, le mamme e i papà vorrebbero

Quante volte tu@ figli@ ti ha chiesto di aiutarl@ 
nei compiti di scuola?
Quante volte hai sentito il bisogno di avere una maestra che l@ potesse aiutare?
Quante volte ti sei dett@ di non avere i soldi?
Oggi quel problema non esiste più perché puoi avere 
una maestra per tutto l'anno scolastico 
al prezzo di una pizza in famiglia e anche meno!

giovedì 20 novembre 2014

Ecco come aiutare i vostri figli ad avere più autostima in ambito scolastico


Ecco come aiutare i vostri figli ad avere più autostima in ambito scolastico
Prima parte: Quali sono gli atteggiamenti negativi da evitare.


L’autostima è una della caratteristiche fondamentali di ogni persona.
Avere autostima significa riuscire meglio nella vita in ogni suo aspetto; significa non permettere agli altri di farci del male; andare fino in fondo ai nostri obiettivi; avere più coraggio; saper sostenere una propria idea o opinione, ecc. 
Ma l’autostima sfortunatamente non si acquista, non si regala, non si può rubare, né prestare e, badate bene, non si può insegnare come fosse una materia scolastica. L’autostima si può solo costruire lentamente nel tempo con un giusto rapporto tra genitori-figli e docenti-studenti. Pertanto sia i genitori che i docenti, devono fare un lavoro molto importante, impegnativo, affettivo nei confronti dei propri figli o dei propri studenti, se vogliono permettere ai bambini, di costruirsi l’autostima che gli servirà per tutta la vita.
E allora? Come si fa a permettere che i nostri figli e studenti si costruiscano l’autostima?

sabato 15 novembre 2014

Ore di straordinaria follia

Il romanzo-saggio è ambientato in questa villa dei primi dell'800

Il mio libro Ore di straordinaria follia 
sarà presente alla Fiera più Libri più Liberi
che si svolgerà a Roma dal 4 all’8 dicembre 2014
presso il Palazzo dei Congressi dell’Eur – Piazzale Kennedy, 1. 
Lo stand dove troverete il mi libro è ubicato al piano terra e contrassegnato dal n° A22.
IO SARO' PRESENTE PRESSO LO STAND 
DOMENICA 7 DICEMBRE e con l'occasione 
DARO' UN OMAGGIO AI BAMBINI: 

UN LUNGO DIALOGO TRA UN ADULTO E UN GRUPPO DI RAGAZZI, MA ANCHE TRA UN GRUPPO DI RAGAZZI E UN ADULTO DISPOSTO AD ASCOLTARE DAVVERO. 
Travestendolo da romanzo, Tiziana Cristofari riesce a rendere piacevole e godibile un autentico trattato ad alto contenuto culturale, sociale, educativo. Partendo dal presupposto che l’educazione del bambino, poi ragazzo e adulto, rappresenta uno dei pilastri su cui si fonda una società migliore, un’insegnante s’impegna per fare con i suoi alunni un lavoro più ampio, di vera formazione dell’individuo, spingendosi ben oltre il semplice insegnamento

domenica 9 novembre 2014

Il seguito di "Ecco come distruggiamo la mente dei nostri bambini”

Ringrazio tutte le persone che mi hanno dimostrato stima e apprezzamento per il lavoro svolto e per l’articolo Ecco come distruggiamo la mente dei nostri bambini, avendone compreso perfettamente il senso e l’impegno che metto in nome dei più piccoli e indifesi. Ma ringrazio anche coloro che non sono d’accordo con me, ma che hanno comunque letto il mio articolo.
Vorrei ricordare a tutti che è normale avere punti di vista diversi e che io non mi sento né giudicata, né offesa per quanti non mi approvano.

giovedì 23 ottobre 2014

Ecco come distruggiamo la mente dei nostri bambini



Sono una pedagogista-docente e mi occupo di formazione oramai da diversi anni. Troppo spesso però vedo una situazione che non posso più tacere, anche se non è la prima volta che ne parlo.
Sono molto indignata per la facilità con cui i nostri bambini vengono giudicati e “torturati” psicologicamente. E non sto esagerando! Perché la tortura non è solo quella fisica, ma anche e ai nostri giorni soprattutto, quella psicologica.
Viviamo in una società molto superficiale, dove i tempi frenetici e la poca pazienza che abbiamo nei confronti dei nostri bambini e delle nostre bambine, ci spingono a conclusioni affrettate sulle loro potenzialità e capacità cognitive, purché ci sollevino dall’incombenza di seguirli negli studi.

domenica 21 settembre 2014

Fiere Internazionali di Francoforte e Istambul



Il mio libro “Ore di straordinaria follia” sarà presente 

dall'8 al 12 di ottobre alla fiera internazionale del libro di Francoforte


dall'8 all'11 di novembre sarà presente alla fiera internazionale del libro di Istambul



UN LUNGO DIALOGO TRA UN ADULTO E UN GRUPPO DI RAGAZZI, MA ANCHE TRA UN GRUPPO DI RAGAZZI E UN ADULTO DISPOSTO AD ASCOLTARE DAVVERO.

Travestendolo da romanzo, Tiziana Cristofari riesce a rendere piacevole e godibile un autentico trattato ad alto contenuto culturale, sociale, educativo. Partendo dal presupposto che l’educazione del bambino, poi ragazzo e adulto, rappresenta uno dei pilastri su cui si fonda una società migliore, un’insegnante s’impegna per fare con i suoi alunni un lavoro più ampio, di vera formazione dell’individuo, spingendosi ben oltre il semplice insegnamento delle materie scolastiche, pur senza trascurarlo. Lo spunto è una gita scolastica che viene revocata per punizione. Emerge, a questo punto, la professoressa rivoluzionaria, quella che si sente coinvolta dai suoi studenti e che li sa coinvolgere, quella che sa vedere i limiti dell’attuale situazione scolastica e che li affronta. E qui iniziano i conflitti con gli altri professori: la necessità di formare nuovi educatori emerge con prepotente urgenza, prima ancora di poter avere esseri umani più maturi e responsabili.

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Il libro è reperibile su AMAZON

Home Teacher like at School
(Insegnante di casa come a scuola)
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giovedì 4 settembre 2014

La maestra a casa VIDEO

Ecco a voi quanto vi avevo anticipato.
Vuoi una maestra a casa tua e tutta per te, che aiuti i tuoi bambini a imparare la STORIA?
Ascolta questo video!



lunedì 25 agosto 2014

La maestra a casa

"La maestra a casa”

Presto potrai visualizzare qui a questo indirizzo http://www.pedagogista.info/notizie-comunicati/ un video che ti racconterà di un corso unico e speciale per la tua bambina o il tuo bambino.

Avrai a disposizione la maestra Tiziana per tutto l'anno scolastico e con lei, tua figlia o tuo figlio potrà imparare la STORIA in modo facile e divertente e ti costerà così poco che non lo crederai possibile.


Per non dimenticartene puoi tenerti aggiornato senza nessun impegno inserendo a questo indirizzo http://www.pedagogista.info/notizie-comunicati/ la tua migliore e-mail e scoprirai come avere una vita più facile con “La maestra a casa”. (Ti assicuro che riceverai solo e-mail inerenti questo progetto).

Dr. Tiziana Cristofari

martedì 8 luglio 2014

Perché la scuola ha bisogno del pensiero non razionale

Nella nostra scuola, nella scuola che ha sempre contraddistinto la nostra civiltà occidentale, la dimensione non cosciente dell’uomo è stata sempre la grande assente. Eh sì, la scuola da quando è nata è stata, infatti, solo ed esclusivamente la scuola della ragione.
Allo stesso modo, la scienza che ha governato le attività educative della scuola, la pedagogia, è stata una disciplina della ragione.

giovedì 19 giugno 2014

Salgari e la creatività di ogni bambino

Leggo costantemente molti libri: in un anno ho stimato di leggere circa 50 libri. Molti libri parlano di formazione, educazione, e molti suggeriscono esercizi da fare per raggiungere determinati obiettivi. Allora spesso mi ritrovo a voler migliorare qualcosa di me, un’attitudine, un valore, una capacità empatica e mi metto a seguire le indicazioni come se fossi a scuola e dovessi esercitarmi su un compito che mi è stato assegnato. Mi piace la sensazione che lascia provare a focalizzarmi su di un argomento. È come se all’improvviso si aprisse un mondo e riuscissi a vedere qualcosa che fino a quel momento non avevo visto.

lunedì 16 giugno 2014

Tiziana ...ti scrivo 4

Ciao Tiziana, 
mi chiamo Chiara e ho 17 anni.
Sto seguendo le tue puntate di Invidia e solitudine e devo dire che mi piace leggerle e aspetto con impazienza il seguito. Volevo chiederti se era possibile scrivere di più. Voglio dire: le puntate sono troppo corte, perché non le fai più lunghe?
Grazie
- Chiara Lucini, Roma -

Ciao Chiara, grazie per la tua richiesta.

mercoledì 4 giugno 2014

Consulenze pedagogiche completamente gratuite



Per maggiori informazioni vai qui
NB: A via Benedetto Croce non siamo più presenti, ma con certificazione ISEE puoi richiedere una consulenza gratuita anche nello studio privato

martedì 27 maggio 2014

Tiziana... ti scrivo 3

Cara Tiziana, mi chiamo Sonia e ho 26 anni.
Ho letto le prime due puntate di Invidia e solitudine che però devo dire non mi hanno lasciato molto. Lo so, sono solo le prime due, ma pensavo che mi avrebbero dato di più, spero che in seguito il romanzo diventerà più interessante.
Non so nemmeno perché ti scrivo. Forse è solo per un attimo di notorietà sperando che tu pubblichi questa mia lettera… o forse è perché mi sento così sola che spero tu mi risponda per provare un pizzico di compiacimento che non avrei altrimenti.
Quando ho visto la pubblicità della pubblicazione di questo romanzo, Invidia e solitudine, ho pensato che fosse stato scritto apposta per me, ma non per una questione d’invidia, ma piuttosto perché mi rivedevo nella solitudine, anche se poi non so bene cosa racconterai. Diciamo che mi sono rivista nel concetto di solitudine e ho sperato che potessi ritrovarmi in quelle righe, per questo continuerò a seguirti. A volte la vita è triste e la solitudine è tremenda se ti prende come sta facendo con me che a volte mi sento divorare senza avere la forza di reagire al silenzio che mi circonda, ma non credo di essere l’unica…
Ora ti lascio, ti prego di non pubblicare il mio cognome, non ho voglia che chi mi conosce sappia…
Mi piacciono i tuoi articoli…
- Sonia G., Roma –

sabato 24 maggio 2014

Tiziana... ti scrivo 2

Gentile Dott.ssa Tiziana,
sono la mamma single di una bambina di 5 anni. Ho delle difficoltà relazionali con mia figlia e avrei bisogno di parlare con qualcuno che possa aiutarmi.
Mi hanno detto che lei fa anche delle consulenze gratuite: mi perdoni ma quando me l’hanno riferito non ci volevo credere. Io sono andata via di casa con la mia piccola perché la bambina veniva discriminata dai miei parenti in quanto figlia di un uomo sconosciuto. Io l’ho avuta che ero a un passo dalla laurea come ingegnere aeronautico, ma per la piccola ho preferito lasciare tutto e cavarmela senza la famiglia che disprezzava mia figlia. Ora però ho bisogno di lei, ma sono anche senza soldi. Se è vero che lei fa consulenze gratis, posso sapere dove incontrarla?
- A. M. P., Frosinone –

giovedì 22 maggio 2014

Tiziana... ti scrivo

Cara Tiziana, sono un papà preoccupato per la sua piccola bambina. Con la mia compagna abbiamo girato diversi asili nido per capire a chi avremmo potuto lasciare nostra figlia, ma l’impresa è ardua a partire dal fatto che sono tutti asili gestiti da religiosi. Non è che tu avresti voglia di aprire un asilo laico?
- Piero N., Roma –

mercoledì 21 maggio 2014

Via i "test" per accedere alla facoltà di medicina!

Ecco la ministra Stefania Giannini che annuncia una notizia favolosa: non si faranno più gli stupidi test di accesso alla facoltà di medicina, ma utilizzeranno il metodo alla francese di valutazione del rendimento durante il primo anno accademico. Finalmente si comincia a comprendere l’inutilità e l’ingiustizia del numero chiuso delle nostre università, che il più delle volte non premia colui che veramente vale, ma colui o colei che hanno avuto la vita più semplice durante l’adolescenza.

mercoledì 14 maggio 2014

Marcella

È cosa naturale che dopo un evento importante ed estremamente sentito poi quel forte sentimento va scemando per lasciare il posto al ricordo sempre forte e sempre importante, ma che non ti impegna più la testa in ogni minuto della giornata. Perché succede proprio questo quando i rapporti umani valicano i confini dell’oggettività ed entrano nei confini individuali del sentire e dell’essere.
Ho provato a lasciarmi andare. Ho provato a rallentare ciò che sentivo e ciò che prepotentemente mi tornava nel cuore: parole, persone, carezze, sorrisi…
Ho provato a sospendere per un po’ quella forte sensazione di benessere per ritrovare la lucidità che nel lavoro necessita di primeggiare. Ho provato a dire basta, è stato tutto bellissimo, importantissimo… Ho provato a tornare con i piedi per terra, ma tutto ha prepotentemente continuato a volare.

sabato 10 maggio 2014

Pronti a partire con me

Vorrei innanzitutto ringraziare tutti i miei piccoli cuccioli che stanno imparando insieme a me a innamorarsi della scuola e che alla fine dell’anno scolastico hanno fatto passi da gigante nel rendimento dandomi tantissima soddisfazione. Li ringrazio insieme ai loro genitori e a tutti gli adolescenti che mi hanno contattata per sapere come stavo e per la grande dimostrazione d’affetto che mi hanno mostrato interessandosi al mio corso di sopravvivenza. So che alcuni di loro insieme ai genitori hanno letto i miei scritti e ne sono rimasti affascinati cercandomi e facendomi milioni di domande. La parte più sconvolgente e meravigliosa è che tutti loro erano pronti a partire con me per un’altra avventura: grazie infinitamente, tutto questo mi ha emozionata tantissimo. Grazie, grazie davvero a tutti voi.
Come vi avevo promesso lunedì prossimo uscirà la prima puntata del romanzo di formazione Invidia e solitudine.
Questo libro l’ho scritto circa un anno fa. È un argomento al quale tengo molto perché penso che a questo mondo ci sia purtroppo molta invidia e di contro ci sia troppo bisogno di stare con gli altri a tutti i costi per arrivare a non vedere più e non capire più, quanto importante sia riscoprire il piacere della solitudine. Una solitudine che ha il suo perché e che, se ascoltata come si conviene, porta a ottimi risultati per la propria autostima.
Come sempre, i miei principali lettori vorrei che fossero gli studenti, gli adolescenti, vorrei poter rendere loro la vita un pizzichino più semplice, perché la vita è semplice se si sa ascoltare e guardare con gli occhi della cooperazione e dell’affettività. Pertanto chiedo a tutti gli adulti che mi seguono di invitare i propri figli a seguire i miei romanzi su questo Blog, sono certa che si appassioneranno.


Dr. Tiziana Cristofari

mercoledì 7 maggio 2014

Scoprire l’immenso umano che c’è nell’altro.

Seconda parte.
Avete mai vissuto un’avventura dove l’ingrediente principale fosse la paura, la sfida, il pericolo, la rabbia, la frustrazione, la solitudine, la serenità, la forza, la scomodità, la sofferenza fisica e psichica, il freddo, la fame, la voglia di esserci, ma anche quella di andar via, la gratitudine e la solidarietà, la cooperatività e la tolleranza?
Avete mai vissuto un’avventura dove non avreste voluto essere se non con le persone che in quel momento erano lì con voi, con quelle, proprio quelle, che a pensare ce ne fossero state altre vi sarebbero venuti i brividi?
Avete mai vissuto un’avventura innamorandovi del posto tuo rivale, inospitale, che si è fatto detestare fino alla fine ma poi ne è uscito vincente?

martedì 29 aprile 2014

Un modo alternativo per superare i propri limiti

Sono in viaggio per Castelnuovo Bormida in provincia di Alessandria, parteciperò a un corso di sopravvivenza: spero di essere poi tra i sopravvissuti!
Il coso fa parte del programma di un master. Un altro master che ho deciso di seguire per la mia formazione continua, perché una docente deve continuamente aggiornarsi. Vi chiederete… e cosa c’entra un corso di sopravvivenza con la formazione?

giovedì 24 aprile 2014

L'importanza di perseguire l'obiettivo prefissato a ogni costo

Nella precedente lettera del 21 aprile 2014 ho parlato di perseguire l’obiettivo a ogni costo. O meglio, suggerisco di fare qualunque cosa affinché l’obiettivo stabilito con i propri figli si raggiunga.
Sapete, non basta trovare insieme ai propri figli un obiettivo, perché trovare un obiettivo e poi non assicurarsi di raggiungerlo è come tradire i propri figli. Qualcuno può pensare: «ma l’obiettivo era di mio figlio, è lui che lo deve raggiungere», certo che è lui, ma voi genitori dovete assicurarvi che il suo impegno e la sua posizione gli permettano di raggiungere ciò che vi siete prefissati insieme. Perché vi dovete assicurare di questo? Semplice! Perché non farlo equivale a tradire vostro figlio, ad abbandonarlo, a non curarvi di lui. Vi ricordo che un figlio va seguito sempre, in ogni passo, in ogni meta, anche quando adolescente, vi sembrerà abbastanza grande da non avere più bisogno di voi.
RICORDATE: i suoi obiettivi sono i vostri, i suoi traguardi sono i vostri, la sua vittoria è la vostra. Esattamente come vostra, è la sua sconfitta!


Dr. Tiziana Cristofari 

lunedì 21 aprile 2014

Ecco la giusta motivazione per frequentare la scuola!

La motivazione è fondamentale per andare bene a scuola.
La motivazione ci spinge a dare il meglio di noi per raggiungere i risultati: sì lei, proprio lei, la motivazione. Ma quale?
Un giorno di un po’ di anni fa, mi chiesero se per me fosse importante la motivazione negli studenti. Ero a un colloquio di lavoro per entrare a insegnare in una scuola di recupero anni. La persona con la quale stavo facendo il colloquio, dopo avermi fatto questa domanda, mi raccontò che l’anno precedente si era iscritto in quella scuola un signore di cinquant’anni che voleva prendersi il diploma per un avanzamento di carriera e che riuscì a fare ben cinque anni in uno. Mi dissero che era molto motivato. Certo, pensai, la motivazione la doveva sicuramente avere un uomo di cinquant’anni, altrimenti dubito che si sarebbe iscritto in una scuola per prendersi il diploma, e pensai che l’avanzamento di carriera fosse un’ottima motivazione.

lunedì 14 aprile 2014

Lasciamo crescere i nostri figli

Noi genitori italiani siamo strani: abbiamo figli piccoli che vorremmo fossero grandi e poi quando questi figli crescono li trattiamo come fossero dei cuccioli.
Ho assistito spesso a situazioni di questo tipo: genitori che si arrabbiano perché i figli di 6 anni si sono sporcati, perché non fanno quello che loro gli chiedono, perché rovesciano il bicchiere dell’acqua, perché non hanno voglia di fare i compiti, perché se li fanno hanno scritto con una brutta calligrafia, perché camminano dentro alle pozzanghere. Poi quando hanno compiuto 9 anni e sono quindi grandi abbastanza per fare da soli quasi tutto, i genitori li fanno regredire e allora a 9 anni ancora gli fanno il bidè, li vogliono imboccare, li trattano come dei veri impediti su qualunque cosa debbano fare, gli preparano la cartella per la scuola, gli portano loro ogni tipo di oggetto deresponsabilizzandoli totalmente; rispondono a tutte le loro domande anche quando gli adulti sono impegnati in conversazione con altri adulti come quando erano piccoli, anziché insegnare loro che c’è anche un momento per attendere e rispettare la conversazione altrui.
Insomma, vogliamo permettere a questi bambini di crescere nella loro età e non in quella che fa comodo a noi e alle nostre esigenze?

lunedì 7 aprile 2014

Verifica, competizione e invidia: l'odio che cresce a scuola.

Rimaneva tanto tempo tra i suoi pensieri. Assorta davanti al foglio vuoto prima di iniziare a macchiarlo di lettere nere che avrebbero formato le parole del suo tema. Rimaneva così tra i pensieri di chissà quale immagine…
Sembrava non sapere. Guardandola, e vedendo il tempo scorrere, mi metteva ansia, come se non sapesse iniziare, come se non sapesse scrivere, come se non volesse partecipare alla verifica. Sì, la verifica, quella sorta di componimento scritto più o meno lungo e più o meno difficile, più o meno interessante. Tocca a tutti la verifica in Italia. Il nostro paese è un paese di verifiche e controlli. Di punteggi fatti da vittorie e sconfitte. E anche loro, i nostri bambini cominciano fin da subito a essere tra coloro che vedranno una vittoria o una sconfitta. “Non le dirò che può fallire, le dirò che ce la farà, perché io sono scura che ce la farà” mi disse una madre. E così fu.
Una madre sa come incoraggiare i propri figli in questo mondo di verifiche, dove tutti sono un numero positivo o negativo. Anche da molto piccoli. Imparano subito i nostri figli a sentirsi vincenti o perdenti. Ma il più delle volte non è la giusta vittoria o la giusta sconfitta di una verifica a definirli. 
Qui in Italia (e forse non solo qui), ci hanno abituati a competere e a fare verifiche. Ci hanno detto che la verifica ci fa migliori o peggiori degli altri. E quando i nostri figli vanno a scuola si sentono migliori solo se prendono un voto più altro degli altri. Si guardano in cagnesco, si sfidano, arrivano a odiarsi e poi però si sentono poco realizzati quando vincono. Perché? Perché la vittoria da soli dà poca soddisfazione, non può essere condivisa se non in privato con mamma e papà, e serve solo per ampliare il sentimento di rivalsa dei loro genitori su quelli degli altri; ma quando i ragazzi o i bambini sono soli tra loro, non possono festeggiare, possono solo rivaleggiare cantando vittoria sulla sconfitta di qualcun altro.

venerdì 4 aprile 2014

Genitori distratti

Ogni giorno vedo bambini e genitori. Mi soffermo incantata a guardarli come fosse la prima volta e spesso penso che è, la prima volta. Sì, perché ogni giorno mi stupisco di quanto siano fantastici i figli e di quanto poco se ne rendano conto i genitori. Mi stupisco di quanto siano svegli e dinamici i figli e di quanto i genitori li trattino da stupidi e incapaci.
Sì, lo so, mi state nuovamente colpevolizzando di essere ingiusta con voi, ma voi non vi osservate, esattamente come non osservate i vostri figli. E non posso non dirvelo.
Sapere osservare è un'arte, un'arte che si può imparare. C'è chi è stato fortunato e l'ha appresa da un adulto significativo intelligente e affettivo, ma la maggioranza ahimè non ne sa nulla e deve essere formata in tal senso.
Osservare è un'arte, saper osservare è un'arte indispensabile per i genitori e per gli insegnanti. È un'arte indispensabile per crescere figli felici e creativi.
Osservare non è guardare. Osservare è accorgersi di tutto quello che gli occhi non sono in grado di vedere. Osservare con la mente significa sentire, percepire ciò che il proprio sguardo rifiuta, ignora, nega.
Osservare è difficile, perché

giovedì 3 aprile 2014

Corri, perché nessuno ti aspetterà

Torno oggi nel mio blog dopo tanti giorni di fermo forzato a causa di un problema al mio computer adesso risolto.
Ho riscoperto il gusto dell’uso della penna dopo un primo smarrimento da tastiera e ho provato ancora la sensazione che provavo da bambina quando ero alle prese con temi e riassunti o con il mio prezioso diario: spero di non perdere del tutto questa opportunità di scrittura che permette una libertà infinita e che solo scrivendo è percepibile. La libertà di scrivere ovunque, con un semplice leggerissimo foglio e una penna trovata per caso nella tasca di uno sconosciuto. L’anonimato che permette all’inchiostro di tracciare segni nel tempo e pensieri che altrimenti non sarebbero scoperti.
Resta la consapevolezza di una società che non si ferma, anche se il tuo computer ha deciso di farlo prepotentemente. Il mondo va avanti così velocemente, che se ti fermi rischi di non essere più all’altezza delle cose, delle aspettative degli altri. Non sei più aggiornata, non sei più al passo e non c’è nessuno disposto a comprendere il ritardo della vita, dei gesti e dei pensieri, esattamente come con i nostri figli.
I tempi cambiano, esattamente come cambiano i nostri figli. Noi dobbiamo imparare a stare dietro a questa evoluzione, dobbiamo imparare a stare dietro a questa trasformazione. Lo so che è difficile, molti genitori me lo ricordano continuamente che i loro figli gli sembrano sfuggire, crescere così in fretta da non sapere come fare a stargli dietro. E non solo per la loro crescita, ma anche per i cambiamenti sociali, relazionali… tecnologici. A noi vecchie generazioni ci hanno insegnato a essere in un certo modo, a educare in un certo modo, ma dobbiamo tenere presente che accanirci a favore di un “È sempre stato così”, non ci serve a niente. Spesso questa affermazione impedisce o interrompe, il rapporto con i nostri figli. D’altronde qual è il nostro obiettivo: non è forse quello di avere figli meravigliosi? Non importa quindi quali sono i cambiamenti o gli insegnamenti che dobbiamo imparare, quello che conta è il risultato.

mercoledì 19 marzo 2014

Un papà non è chiunque...

Oggi non avrei scritto nulla sui genitori formato papà, se non fosse stato per i tanti posts che ho letto. Mi sono chiesta perché ignorassi questa festività e perché mi infastidissero tutti i vostri posts. La risposta mi doveva essere scontata, ma non la accettavo e pertanto per anni mi sono limitata a ignorare il 19 marzo. Oggi però qualcosa è cambiato. Si dice che le persone psichicamente sane cambino continuamente, si trasformino per diventare altro rispetto al passato. Da oggi, nei confronti di mio padre, probabilmente dentro di me qualcosa è cambiato: invece di ignorare i vostri posts mi sono messa a leggerli e ho scoperto che quella persona mai avuta poteva essere rappresentata nelle immagini degli altri e arricchirmi di piacere ugualmente. In fondo cos’è una speranza se non sapere che esiste una bella realtà e poterla immaginare, sognare, desiderare… Ho fatto questo: mi sono lasciata andare e ho guardato oltre il mio vissuto per potermi godere quello degli altri.
Certo non è facile, guardare e sapere che lui per te non ci sarà mai. Cerchi di consolarti pensando di non

lunedì 17 marzo 2014

Insegnanti: niente baci e abbracci ai bambini!

Sabato scorso sulle news di “Lecceprima” esce un articolo intitolato: "Insegnanti, niente baci ed abbracci ai bambini". La circolare diventa un caso. Non vi nego che il solo titolo ha destato la mia curiosità. Nell’istituto comprensivo di Lizzanello e Merine gli insegnanti si sono visti recapitare una circolare che dichiarava di “evitare qualsiasi forma di contatto fisico, con gli alunni e le alunne”. Nel testo si esplicita come non sia consentito per nessun motivo “toccare i ragazzi e le ragazze, né abbracciarli/e, né prendendoli/e per mano, né baciandoli/e sulla guancia”.
È chiaro che presentata così la questione farebbe agitare chiunque: come se una carezza fatta ad un bambino potesse in qualche modo ledere la reputazione di un insegnante.
In realtà la questione a mio avviso è tutt’altra.

domenica 16 marzo 2014

Saper guardare i nostri figli è un'arte

Ogni giorno vedo bambini e genitori. Mi soffermo incantata a guardarli come fosse la prima volta e penso spesso che è, la prima volta. Sì, perché ogni giorno mi stupisco di quanto siano fantastici i figli e di quanto poco se ne rendano conto i genitori. Mi stupisco di quanto siano svegli e dinamici i figli e di quanto i genitori li trattino da stupidi e incapaci.
Sì, lo so, mi state nuovamente colpevolizzando di essere ingiusta con voi, ma voi non vi osservate, esattamente come non osservate i vostri figli. E non posso non dirvelo.
Sapere osservare è un'arte, un'arte che si può imparare. C'è chi è stato fortunato e l'ha appresa da un adulto significativo intelligente e affettivo, ma la maggioranza ahimè non ne sa nulla e deve essere formata in tal senso.
Osservare è un'arte, saper osservare è un'arte indispensabile per i genitori e per gli insegnanti. È un'arte indispensabile per crescere figli felici e creativi.
Osservare non è guardare. Osservare è accorgersi di tutto quello che gli occhi non sono in grado di vedere. Osservare con la mente significa sentire, percepire ciò che il proprio sguardo rifiuta, ignora, nega.

giovedì 13 marzo 2014

Change To Be

Perché uno slogan “Change To Be”.
Cambiare per essere, cita il mio slogan. 
Cambiare ciò che si è per essere qualcosa d'altro, per diventare una persona nuova, diversa da quella che conosciamo e alla quale siamo abituati.
A pensarci bene le persone non vogliono cambiare, o solo alcune desiderano farlo. Il più vogliono continuare a essere ciò che sono, o ciò che gli altri gli hanno permesso di diventare, quindi di essere. 
Ma se ci fosse una motivazione forte le persone vorrebbero cambiare? La risposta è sempre la stessa: alcune sì, la maggior parte no.
Eppure io trovo che sia giusto gridare forte “Change To Be”, ossia “cambiare per essere”. Innanzitutto perché il cambiamento è la prerogativa di una persona sana: non si può pensare che nell’arco della vita si è sempre uguali. 

lunedì 10 marzo 2014

I nostri figli sono tutti meravigliosi

Una delle caratteristiche che accomuna tutti i genitori è quella di pensare che il proprio figlio sia meraviglioso. Potrà stupirvi, ma vi voglio suggerire che non è solo un modo di dire “mio figlio è meraviglioso” tradotto in “ogni scarrafone è bello a mamma sua», no, non lo è; è invece la verità di ogni essere umano, ossia ogni figlio è meraviglioso. Bella scoperta, qualcuno di voi dirà!
Ma lasciate che vi spieghi. Partendo dal presupposto che tutti conoscono — ossia che ogni madre e padre è innamorato del proprio figlio e lo vede come il più bello, il più bravo ecc. e come tale dovrebbe considerarlo (anche se esistono canoni di bellezza e di bravura per i quali ci sarebbe una valutazione standard) — posso aggiungere che lo stesso vale per la scuola: esistono degli standard per la comprensione e lo svolgimento dei vari programmi (italiano, matematica, lingue, musica ecc.) che definiscono uno studente nelle sue capacità,  attribuendogli un punteggio che va da 2 a 10. Anche se ci sarebbe comunque da chiedersi cosa significhi 2 o 3 o 4 (che dovrebbero avere lo stesso valore negativo, ma che vengono ugualmente utilizzati separatamente) e cosa significhi 10. Due significa che non sapeva assolutamente nulla? E 3 cosa significa che sapeva qualcosa di più di due? Difficile da stabilire, quando un voto è sotto il 5 significa che lo studente deve semplicemente fare di più, e basta il 5 a definire il giudizio negativo. Perché? Semplice! Perché con il 5 non si va alla classe superiore. A cosa serve quindi umiliare lo studente con un voto che sta sotto al 5? E 10 cosa significa? Che ha fatto il massimo? Che di più non poteva fare? A questo non ci credo proprio, c’è sempre la possibilità di fare meglio! Quindi continuo a pensare che i voti sono molto soggettivi esattamente come ogni genitore sente che il proprio figlio sia meraviglioso. Ma a questo riguardo, continuo nel voler sottolineare che i figli, sono tutti meravigliosi: vi spiego il perché.