lunedì 30 agosto 2021

Passione e desiderio… e poi sì, la mia scuola è meravigliosa come i miei bambini!

Passione e desiderio
Qualche giorno fa nel tentativo di mettere ordine in un armadio mi sono ritrovata a sfogliare l’album delle fotografie di quando ero piccola e andavo a scuola: grembiule, cartella e un ricordo lontano di emozioni positive per i primi giorni di scuola in quelle che allora si chiamavano elementari. Ricordo quegli oggetti nuovi, i quaderni, l’astuccio con le matite colorate, ricordo il batticuore. Tutte sensazioni legate ai primi incontri in classe con la maestra e i compagni; poi durante l’anno subentrava la paura e quelle emozioni svanivano per ripresentarsi però l’anno successivo al nuovo inizio. Chissà forse la paura vissuta si dimentica, o forse si spera che il nuovo anno possa essere diverso, o forse siamo diversi noi perché cresciute. Tant’è che qualunque sia la motivazione, ricordo quei primi giorni di scuola felicemente emozionata, a dispetto di quello che poi durante l’anno avrei sopportato come studentessa poco accettata dalla docente perché affatto brillante.

lunedì 16 agosto 2021

La paura che nasce a scuola e i disturbi dell’apprendimento

La paura che nasce a scuola
Sempre più scienziati, sempre più insegnanti, sempre più pedagogisti, ma anche sempre più bambini parlano di paura che mette radici a scuola. lo fanno gli scienziati come Daniela Lucangeli che relaziona molto bene come la paura interferisca con lo sviluppo neurologico del bambino, o gli insegnanti come Daniel Pennac, che racconta di come lui stesso da studente ha avuto molta paura dei suoi insegnanti riportando pessimi risultati per tutto il percorso di studi e di come, una volta diventato professore (grazie a un docente meraviglioso), per aiutare i suoi studenti più somari (come li definisce lui) abbia dovuto lavorare come insegnante proprio sulla loro paura*.


Anche io nel mio lavoro di pedagogista affronto tutti i giorni questo sentire distruttivo che nasce a scuola con docenti incapaci di relazionarsi agli studenti. Lo affronto restituendo ai bambini un’immagine diversa di insegnante che gli permette di recuperare l’autostima, di credere in se stessi, e pertanto di non avere più paura dell’altro (che sia docente o compagno di scuola), o la paura di non farcela, per cui un compito diventa un inferno, una relazione diventa impossibile e una propria fragilità un problema insormontabile. E non è normale che ciò accada, non è normale che un bambino provi paura andando a scuola. Si può provare tensione per un compito in classe, per una interrogazione, ma la paura no, quella distrugge, inibisce la connessione sinaptica, la formazione di nuovi neuroni, rovina la propria immagine di sé; in breve: la paura ostacola l’apprendimento del bambino.

domenica 8 agosto 2021

Quando a scuola il bambino ha paura

«Quando non ero l'ultimo della classe, ero il penultimo. (Evviva!) Refrattario dapprima all’aritmetica, poi alla matematica, profondamente disortografico, poco incline alla memorizzazione delle date e alla localizzazione dei luoghi geografici, inadatto all'apprendimento delle lingue straniere, ritenuto pigro (lezioni non studiate, compiti non fatti), portavo a casa risultati pessimi che non erano riscattati né dalla musica, né dallo sport, né peraltro da alcune attività parascolastiche. […]

Da dove veniva la mia somaraggine. Figlio della borghesia di Stato, cresciuto in una famiglia affettuosa, senza conflitti, circondato da adulti responsabili che mi aiutavano a fare i compiti… Padre laureato al politecnico, madre casalinga, nessun divorzio, nessun alcolizzato, nessun caratteriale, nessuna tara ereditaria, tre fratelli con il diploma di maturità (scientifica, ben presto due ingegneri e un ufficiale), ritmi regolari, alimentazione sana, biblioteca di famiglia, orizzonte culturale conforme all'ambiente all’epoca […] Conversazioni a tavola tranquille, allegre e colte. Eppure, un somaro.

Paura dell'iniezione, ecco una metafora eloquente: tutti i miei anni di scuola passati a fuggire professori visti come dei dottoroni armati di siringhe gigantesche e incaricati di inocularmi quel bruciore denso, la penicillina degli anni 50, una specie di piombo fuso che iniettavano nel corpo di un bambino.

In ogni caso, sì, la paura fu proprio la costante di tutta la mia carriera scolastica: il suo chiavistello. E quando divenni insegnante la mia priorità fu alleviare la paura dei miei allievi peggiori per far saltare quel chiavistello, affinché il sapere avesse una possibilità di passare.»*

Ora, far passare quella paura, è anche il mio obiettivo: una paura che blocca, impedisce, inibisce l’apprendimento di bambini assolutamente normali… Le certificazioni tengono conto della paura dei bambini?


Dr.ssa Tiziana Cristofari



*Daniel Pennac, Diario di scuola.


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