lunedì 28 ottobre 2019

I disturbi specifici dell’apprendimento non si curano! Ma...


È questo il mantra che ruota nel web: i disturbi specifici dell’apprendimento non si curano e non sono una malattia. Giusto, non sono una malattia, sono un disturbo! Certificato dal medico come incurabile, ma non sono una malattia. Difatti si dispensa e si facilita, ma non si cura, è bene chiarirlo. Il certificato, proprio perché non è possibile attuare la cura, non serve al bambino, ma all’insegnante perché non si accanisca sul bambino che è “disturbato”, non malato, però certificato, quindi assolutamente va dispensato, facilitato e compatito. In poche parole va lasciato al suo destino. Anzi no, scusate ci sono i logopedisti che si occupano di linguaggio, ma vogliono ficcare il naso anche nella didattica. Questo perché non essendo malato, ma comunque certificato, il bambino va indirizzato verso una professione sanitaria che giustifichi la certificazione del medico e anche il costo dell’intervento, altrimenti la certificazione che cosa ci sta a fare?

giovedì 17 ottobre 2019

L’apprendimento: perché mio figlio non apprende come gli altri


Paura e apprendimento: quale la relazione

Spesso nella vita di tutti i giorni può capitare che per la paura di sbagliare e del giudizio dell’altro si dicano delle bugie. Quindi la paura di commettere un errore arriva a farci comportare in modo socialmente scorretto. Questo capita agli adulti, ma anche ai bambini se sanno che poi l’errore lo pagheranno con il giudizio, il rimprovero, la gogna.
Questa paura nasce perché nella nostra vita, fin da bambini, non ci è stato consentito l’errore e la nostra autostima non è delle migliori. Non c’è niente di più umano che commettere errori, però gli stessi ci mettono terribilmente a disagio e pertanto mentiamo. Ecco come ripensando agli studi sullo stimolo-risposta di Ivan Pavlov (1849-1936), possiamo affermare che da piccoli siamo stati talmente “scottati” dagli adulti quando abbiamo sbagliato, che oggi la nostra risposta all’errore è diventata mentire (anziché scusarsi), pur di non ammettere di averlo commesso o arrivando addirittura a negare di averlo commesso.

domenica 13 ottobre 2019

Le certificazioni per DSA distruggono la capacità di continuare ad apprendere


Siamo tutti a conoscenza del raccontino che spesso si fa per giustificare una certificazione di disturbo dell’apprendimento; ovvero che prima delle certificazioni questi bambini con varie difficoltà nella lettura o nel calcolo, venivano tacciati nel passato come degli svogliati, dei pigri, bambini insomma che non avevano voglia di impegnarsi nella scuola. Oggi, secondo la favoletta, tutti questi bambini che dimostrano di avere difficoltà nell'apprendimento scolastico, vengono riconosciuti nella loro “condizione diversa”, diagnosticati come bambini che hanno disturbi dell’apprendimento e pertanto “aiutati” a sentirsi “come gli altri”. Nessun adulto però chiede mai a questi bambini se veramente si sentono come gli altri. Anche perché se lo facessero, la risposta sarebbe un secco “No, mi sento un diverso”, come tutti coloro che vengono da me confessano chi prima chi dopo.