Quando ero piccola mi piaceva moltissimo leggere le fiabe dove c’erano le principesse, e poi mi piaceva moltissimo fare castelli in aria dove io naturalmente, ero la principessa. Ma già da allora, per quanto riuscissi a sognare e fantasticare incredibilmente e spontaneamente come è lecito faccia ogni bambina, mi facevo trascinare sì, dalla serenità che porta con sé il finale lieto, ma rimaneva in me anche un pizzico di amarezza, perché già da allora avevo intuito che senza la magia, senza un personaggio che mi sarebbe venuto incontro, senza l’accadere di un evento straordinario che mi avrebbe cambiato il corso della vita, portandomi verso lo scopo, l’obiettivo, verso certe situazioni precise, quelle meraviglie immaginate sarebbero rimaste forse… solo bellissimi castelli in aria.
E sì, perché a dircela tutta Cenerentola e Pinocchio furono aiutati dalla fata, Biancaneve dai nani, Aladino dal genio della lampada, ma La piccola fiammiferaia nonostante la magia, che la illudeva facendole fare sogni bellissimi all’accensione di ogni cerino, non l’aiutò nella vita di tutti i giorni, e morì. Così pure Il soldatino di piombo: nessuno lo aiutò contro la tabacchiera magica cattiva, e il suo destino fu la morte insieme alla sua amata.