Più di 10 anni fa aprii uno Studio di consulenza pedagogica pensando che avrei potuto aiutare di più quelle famiglie e quei bambini ingiustamente etichettati come DSA. La pandemia ha reso precaria la mia attività, il “famoso” lavoro a Partita IVA, di cui lo Stato ha ampiamente ignorato l’esistenza costringendomi(ci) a rimettermi in discussione.
All’età di cinquant’anni, la paura di non sapere come arrivare a fine mese, mi ha costretta, anche se devo ammettere “piacevolmente costretta”, a tornare a scuola. Non ho lasciato la precedente attività, ho semplicemente modificato il mio impegno con orari diversi e, ovviamente, dimezzando e forse anche più che dimezzando, la possibilità di seguire individualmente bambini e famiglie.