venerdì 6 aprile 2018

Tiziana ti scrivo 13... genitori infantili e ipercritici

Pubblico molto volentieri il post di Francesca (insegnante della primaria), che mi ha inviato con posta privata su Facebook e che merita la pubblicazione vista la grazia con la quale dissente in parte da ciò che affermo. Il contraddittorio sereno e civile è sempre il benvenuto. Fa riferimento all'articolo "Vessazioni a mamma e papà: l’abbandono delle Istituzioni scolastiche e mediche". Di seguito trovate anche la mia risposta.


Gentile dott.ssa Tiziana,

Spero lei possa leggere anche il mio mess dopo i tanti che riceverà immagino😁. Sono Francesca e insegno alla primaria, sono una vecchia maestra di 47 anni e mi sento vicina a lei perché per assolvere alla formazione che purtroppo per noi non è adeguata sono tornata a studiare... due esami alla magistrale in scienze pedagogiche e infatti la seguo da un po' ...c'è sempre da imparare! Magari lei potrà ispirare la mia tesi...sorvolo tra Freinet e Freud... sono approdata alla rivoluzionaria Summerhill School... speriamo! Mi dispiace che nel suo articolo su Vessazioni a mamma e papà si parli di pochi insegnanti motivati e preparati... diciamo che non bravura e pressapochismo si trovano in ogni mestiere. Mi piacerebbe raccontarle le vessazioni che noi insegnanti subiamo ormai spogliati di ogni autorevolezza... di rado trovo genitori che con noi dialogano e con schiettezza chiedano in primis come va? Pochi si mettono in discussione e mi creda emergono sempre dissonanze all'interno della loro coppia... Mi creda c'è veramente una emergenza educativa: genitori infantili... ipercritici... wikipedia informati... o esageratamente disimpegnanti o altrettanto fobici e iper protettivi. Mi creda venga in classe... gestiamo DSA, BES ormai certificati come se fossero in offerta... rom... burocrazia... e sempre con entusiasmo e amore perché in questo mestiere ci deve essere amore e umiltà... Sono genitore anche io e so di sbagliare comunque, perché tra persone ci vogliono relazioni aperte e autentiche e i bambini sono Persone! Ci si aspettano bambini che conoscono l'aspetto relazionale, le norme civili di convivenza... ovvio, nel rispetto di ciascuno rispettando i tempi di ognuno... La prego dica ai genitori di rivedere il nostro aspetto che è anche educativo, ma che non può comunque perdere quell'aspetto asimmetrico doveroso perché loro vogliono anche regole e fermezza in un clima democratico certo🙂 e i genitori spesso scaricano responsabilità o si fanno avvocati dei loro figli...

Cari saluti e buon lavoro!

Francesca


Grazie Francesca, è vero tutto quello che dice. Lo so perché anche io ho lavorato nelle scuole come insegnante prima alla primaria poi alle secondarie di secondo grado. La capisco perfettamente, c'è bisogno di pedagogia.

Vessazioni a mamma e papà: l’abbandono delle Istituzioni scolastiche e mediche.


Uno dei compiti più difficili per me dal punto di vista emotivo è sostenere il dolore delle mamme ma spesso anche dei papà che vengono al mio studio spaventati che il loro bambino possa avere difficoltà scolastiche insuperabili.
Ho più volte detto che nell’equipe dei medici che fanno percorsi di accertamento clinico sulle difficoltà scolastiche degli studenti ci dovrebbe essere un pedagogista. Questo perché si occupa di valutazione didattica con competenza di metodo che gli permette di comprendere fino in fondo se il bambino ha le difficoltà certificate dal medico o se c’è una carenza da parte del docente nel trasmettere la conoscenza, che sembrerebbe nessuno metta mai in discussione. 
Il medico, basandosi esclusivamente su una valutazione genetica, neurologica e/o dei valori ematici, una volta scongiurati, dovrebbe dar spazio all’approccio didattico-relazionale di competenza del pedagogista, che di fatto però non avviene mai, creando così un vuoto valutativo fondamentale.
Ma oltre tutto questo, un’altra situazione sembrerebbe lasciata inascoltata da tutti gli interlocutori, ovvero, quello che provano i genitori. 

mercoledì 4 aprile 2018

Tiziana ti scrivo 12... Una bambina come le altre


Maestra Tiziana, grazie!
avevamo perso ogni speranza per nostra figlia e lei ce l’ha ridonata!
È stata dura, soprattutto seguirla nelle sue indicazioni. Non eravamo preparati ad essere genitori e abbiamo sbagliato tanto, ma ora siamo più forti, forse più capaci.
Di sicuro non eravamo capaci di insegnare a nostra figlia come studiare, forse non lo siamo ancora, ma io personalmente mi sento più serena. Romina adesso va da sola, è una ragazzina autonoma, ma la cosa che mi rincuora tanto è che se avesse ancora bisogno di lei, lei ci sarà. 
Romina ha pianto.