mercoledì 14 novembre 2018

La pedagogia negata. Lettera aperta al settimanale Left



Il modo di essere è un atto educativo. 
Forse ai lettori di Left o a Left stesso questa affermazione non piace perché mi sembra di aver capito che pensate all’educazione solo in termini di coercizione, come forse è quasi sempre stata. Ma è bene ricordare che anche la psichiatria è sempre stata e lo è per molti ancora oggi, un fatto quasi esclusivamente organico, che solo la nuova ricerca scientifica di Massimo Fagioli ha rivoluzionato.
Parlando di atti educativi tra educatore (pedagogista, insegnante, genitore, nonni, zii ecc.) ed educando (figlio, nipote, studente), possiamo oggi sicuramente affermare che un modo di essere aggressivo, coercitivo, punitivo, anaffettivo lo è, per malattia mentale; e allo stesso tempo, un atto educativo calmo, affettivo, delicato, intuitivo, creativo lo è, per sanità. 

giovedì 1 novembre 2018

La separazione? Ecco quando ti arricchisce.


Qualche tempo fa un bambino di 8 anni al quale dicevo che il nostro percorso didattico era finito perché lui era diventato molto bravo mi ha risposto: “Io però posso continuare a venire qui!” Certamente, ho detto, tutte le volte che vuoi…
Ho mentito? Un po’ sì e un po’ no. Sì, perché so che lui non avrà più occasione di tornare da me se non per una esplicita volontà della famiglia che vuole mantenere un legame che va oltre quello professionale; no, perché penso che ogni bambino deve poter mantenere la “speranza” di rivedere colei (o colui) con la quale ha creato una relazione profonda che gli ha permesso di essere e di sentirsi capace come tutti gli altri.