venerdì 30 ottobre 2020

La pedagogia che rendere i figli autonomi.


 Visione paternalistica* della scuola e della cultura in genere rendono dipendenti i bambini dagli insegnanti e dai genitori sia nell’attività scolastica sia nel pensiero, rendendoli fragili davanti all’adulto più forte e più aggressivo. È questo quello che sta accadendo ai nostri figli/studenti.

Ma anche la gravissima situazione scolastica degli ultimi tempi, la didattica a distanza (DAD), l’impossibilità e la difficoltà dei più piccoli a seguire le lezioni porteranno a gravi conseguenze in termini di autonomia e indipendenza.

martedì 27 ottobre 2020

Sono un bambino che va male a scuola? Maestra, non mi turbare

 

Maestra, non mi turbare

Quando hai a che fare con i bambini, quando la relazione diventa importante come quella tra docente e studente, li senti un po’ tutti parte di te. Non ho mai capito come si possa provare indifferenza per alcuni di loro o peggio ancora come si possa provare a ferirli, a mortificarli. Gli insegnanti a volte si sentono un po’ psicologi, fanno discorsi che dovrebbero farti immaginare chissà quale conoscenza del mondo infantile, ma poi commettono scivoloni inaccettabili. Certo non tutti, ma ancora troppi.

Quando quei bambini diventano parte del tuo mondo, ogni loro frustrazione, mortificazione, diventa la tua. È come quando muore di incidente stradale un bambino o un adolescente e tutti gli altri genitori, immedesimandosi, sentono quel bambino o quell’adolescente come se fosse il loro e gli sale la rabbia.

Io provo esattamente la stessa cosa quando penso ai bambini del mio studio, quando loro o i genitori mi riportano episodi sgradevoli vissuti in classe. Nello specifico faccio riferimento a un paio di esperienze che vengono reiterate continuamente e che non provocano più solo una frustrazione nei bambini, ma diventano lesioni della propria immagine interna, della propria psiche, ovvero del pensiero di quei piccoli che gli insegnanti dovrebbero saper tutelare.

domenica 11 ottobre 2020

Maestra, cos’è la pedagogia?

 



Tutto potevo immaginare tranne che questa domanda me la facesse un bambino di quinta elementare e mi portasse via parte dell’ora destinata a lui. Ma il suo pensiero in quel momento triste non mi avrebbe seguita nella didattica, pertanto gli chiesi perché lo volesse sapere:

Bambino: Ho sentito mamma dire di non conoscere la pedagogia e che per questo ha sbagliato con me. Ma la pedagogia è un medicinale? 

Ovviamente era giusto e doveroso dargli delle spiegazioni. E dopo avergli detto che la pedagogia non era un medicinale, il nostro dialogo è stato grossomodo questo.