La classe è una prima. L'ho presa al secondo quadrimestre e già avevano il terrore dell’errore. Sto lavorando affinché i bambini si possano concedere di sbagliare, ma ti guardano sempre perplessi quando dici loro che sull'errore si può fare una riga sopra.
Ti rispondono che si può cancellare e che, se non si può, lo si può eliminare facendo uno scarabocchio, oscurando completamente l'errore affinché non si comprenda più cosa si è sbagliato. Deve sparire, non deve essere visibile. Non deve esistere.
Mamma me lo fa rifare fino a quando non è perfetto.
A Mamma non piacciono le cancellature.
A Mamma non piacciono i pasticci sul quaderno, mi strappa il foglio.
La maestra che c’era prima non voleva pasticci.
La maestra che c’era prima me lo faceva cancellare.
E tu resti senza parole per questi bambini che non possono sbagliare, che devono essere perfetti fin da piccolissimi, che devono sapere tutto prima che la maestra lo proponga in classe. Eccoli lì i bambini insicuri o i capricciosi o gli aggressivi o i presuntuosi che tutto sanno perché niente sbagliano o niente possono sbagliare. Eccoli lì i piccoli adultizzati, incapaci di essere bambini, ma convinti di essere perfetti.
Chi sa fa, chi non sa insegna. E guarda un po’, la maggior parte degli adulti vuole insegnare…
Dr.ssa Tiziana Cristofari
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