Oggi mi chiedo se quelle sensazioni ancestrali dei primi giorni di scuola possano essere le stesse o molto simili a quelle che provo oggi. Certo, la situazione è diversa. Sono adulta e sono dalla parte di chi insegna; ma quelle prime giornate mi lasciano ancora un’immensa emozione positiva. A dire la verità provo emozioni forti tutto l’anno: con i miei bambini ridiamo, lavoriamo, scherziamo, stiamo bene insieme, ma i primi giorni restano speciali.
Il solo pensare ai nuovi bambini mi mette i brividi di piacere, un desiderio di essere già lì, di guardarli e dialogare con loro, di conoscerli; mi emoziona pensare a come instaurare il nostro primo rapporto insegnante-discente, quello fondamentale, quello che non fa paura né in quei giorni, né dopo; quello che incoraggia, ma che è anche il più difficile perché se sbagli poi è più complicato recuperare, farsi seguire, catturare la loro attenzione e soprattutto far nascere in loro la passione, il desiderio per lo studio, che devono poter coltivare giorno per giorno attraverso la relazione valida e le attività didattiche.
Sì la passione, il desiderio, quei sentimenti spesso ignorati e che l’insegnare dovrebbe possedere, e che, se trasmessi agli alunni, soli ti portano lontano, ti permettono di non mollare anche quando tutto sembra più difficile. Sentimenti positivi che poi ti permetteranno di dire che sì, la tua scuola è meravigliosa esattamente come i tuoi bambini.
Tutti gli anni all’inizio e ogni volta che un bambino viene al mio studio provo questo: una forte emozione positiva alla delicata relazione che dovrò saper instaurare con ognuno di loro. Mi auguro che sempre più insegnanti provino ciò che sento io, ne va dello sviluppo cognitivo adeguato di ogni studente.
PS: Dimenticavo, quella bimba in foto strabica sono io il primo giorno della prima elementare.
Dr.ssa Tiziana Cristofari
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