Seconda parte.
Avete mai vissuto un’avventura
dove l’ingrediente principale fosse la paura, la sfida, il pericolo, la rabbia,
la frustrazione, la solitudine, la serenità, la forza, la scomodità, la
sofferenza fisica e psichica, il freddo, la fame, la voglia di esserci, ma
anche quella di andar via, la gratitudine e la solidarietà, la cooperatività e
la tolleranza?
Avete mai vissuto un’avventura
dove non avreste voluto essere se non con le persone che in quel momento erano
lì con voi, con quelle, proprio quelle, che a pensare ce ne fossero state altre
vi sarebbero venuti i brividi?
Avete mai vissuto un’avventura
innamorandovi del posto tuo rivale, inospitale, che si è fatto detestare fino
alla fine ma poi ne è uscito vincente?
Avete mai vissuto un’avventura
nella quale a un certo punto il dubbio più importante della vostra vita si è
dipanato con grande meraviglia dei precedenti 42 anni di confusione?
Avete mai vissuto sognando un
sogno infinito, credendolo solo un sogno per poi accorgervi che era lì, con
voi, concreto e realizzabile, umano, molto umano e non più sogno?
Avete mai sognato di vivere un
sogno che sarebbe dovuto rimanere tale e all’improvviso invece ha preso forma
nelle persone che lo vivevano con te?
Avete mai conosciuto persone
grandiose, che ti dimostrassero affetto, gratitudine, amicizia, comprensione,
stima, che riuscissero a darti coraggio, forza?
Avete mai trovato un posto sulla
Terra che fosse vicino al paradiso, che fosse vero, potente e te lo dimostrasse
con le sue meraviglie della natura, con il sole e l’oscurità, con il tepore e
il gelo?
Avete mai vissuto un’avventura
che d’un tratto, inaspettatamente, credendolo impossibile abbia fatto
realizzare un pezzo di vita affettiva con ben 22 persone, tutte insieme,
nessuna esclusa, ognuna con il suo fascino e la sua potenza?
Beh, scusate, ma io ci sono
riuscita!
Ecco in questi cinque giorni
passati ho vissuto il periodo della mia vita più duro fisicamente che mai
avessi potuto minimamente immaginare: ho avuto grandi mal di schiena, ho patito
il freddo, la stanchezza alle gambe, ho visto le vertigini impossessarsi di me,
i volti dei miei compagni scambiarsi come in un incubo, ma ho vissuto
l’esperienza più straordinaria di cooperazione che mai avrei potuto desiderare
o sognare. Un gruppo fantastico di donne e uomini pronti a qualunque cosa, a
proteggersi uno con l’altro, a condividere tutto, a comprendere tutto e tutti
con calore, affetto e armonia. Un gruppo fantastico guidato da tre uomini
straordinari.
Ci avevano detto che dopo tre
giorni di digiuno saremmo diventati aggressivi: ho visto solo persone disposte
a sostenersi, ad aiutarsi, a cedere i loro pasti e le loro comodità ad altri.
Ho visto gioco di squadra, comprensione delle difficoltà altrui, sensibilità
alle emozioni dell’altro, alle delusioni, alle paure. Ho visto sostegno e
incoraggiamento per chi come me voleva mollare. Ho visto amiche diventare
sorelle, amiche fare le madri e amici diventare fratelli, compagni di
avventura, uomini galanti di fronte alle difficoltà. Ho visto lacrime di
persone impensabili, lacrime di liberazione e affetto. Ho sentito chiedere
scusa, tendere una mano e ricominciare dal principio.
Ho conosciuto uomini capaci,
altamente capaci, professionali e sicuri di sé. Li ho visti valutare uomini e
donne nelle loro possibilità e potenzialità e aiutarli a raggiungere gli
obiettivi. Li ho visti sicuri, decisi, pronti a fronteggiare imprevisti
climatici, infortuni, situazioni critiche di percorso. Li ho visti rassicurare,
spronare, scherzare, incoraggiare, guidare con una serenità tale da pensare di
avere vicino uomini speciali, unici, irripetibili.
Ho visto la vita. La bellezza
della vita e dell’umano che è nell’uomo. Ho visto le persone diventare belle,
sempre più belle, nonostante lo sporco che ci si appiccicava addosso.
Ho visto un gruppo di amiche e
amici che forse da oggi in poi avranno molto da fare per potersi dimenticare.
Vorrei ringraziare personalmente
per l’affettività e la stima che mi hanno dimostrato: Giorgio Beggiato, Giorgio
Beggiato, Gabriella Bonaventura, Daniele Cammarone, Ileana Ciuca, Tiziana Danubio,
Riccardo Diana, Elga Furlano, Domenico Maccallini, Davide Merigliano,
Alessandro Mingarelli, Marco Mirisola, Alessandra Nadali, Davide Ogana,
Simonetta Pinna, Wolfgang Prinz, Matteo Quaranta, Giuseppe Simonazzi e Rino
Talò.
Vorrei ringraziare calorosamente i
tre istruttori Giuseppe Scafaro, Boris Stermotic e Luca Giavotto, per l’eccellente
professionalità, per aver saputo essere gentili e forti, presenti e discreti nello stesso momento, ma
anche per aver saputo sostenermi ogni
volta che ho messo un piede in fallo.
Vorrei ringraziarvi per avermi
dato la prova concreta di quanto da tempo vorrei diventasse il cardine didattico
per i miei ragazzi e questo percorso fatto insieme a voi, sono certa, ora mi
aiuterà a farlo ancora di più.
Vorrei che tutti gli studenti
imparassero che la scuola non è andare in guerra, arrivare prima e vedere
sconfitto l’altro. La scuola è cooperazione e riuscita di una classe intera;
tutta insieme che raggiunge la meta dell’anno successivo; perché ogni studente
che resta indietro è come un sopravvissuto che non ce l’ha fatta.
Dr. Tiziana Cristofari
Di cosa parlano i libri di autoformazione? Cosa si fa nei corsi automotivazionali? Perché dopo che ho letto un libro e/o ho frequentato un corso non ho raggiunto il mio scopo, il mio obiettivo? La Dr.ssa Cristofari, autrice di questo testo incredibile (che è una via di mezzo tra una biografia e un saggio altamente educativo), spiega, attraverso una narrazione semplice e concreta, attraverso un’esperienza formativa fatta con uno dei più conosciuti coaches italiani, le motivazioni per cui troppo spesso libri e corsi automotivazionali, non permettono il raggiungimento dei propri obiettivi, causando, di conseguenza, la perdita dell’autostima e della fiducia in se stessi.