Ho letto le prime due puntate di Invidia e solitudine che però devo dire
non mi hanno lasciato molto. Lo so, sono solo le prime due, ma pensavo che mi
avrebbero dato di più, spero che in seguito il romanzo diventerà più interessante.
Non so nemmeno perché ti scrivo.
Forse è solo per un attimo di notorietà sperando che tu pubblichi questa mia
lettera… o forse è perché mi sento così sola che spero tu mi risponda per
provare un pizzico di compiacimento che non avrei altrimenti.
Quando ho visto la pubblicità
della pubblicazione di questo romanzo, Invidia
e solitudine, ho pensato che fosse stato scritto apposta per me, ma non per
una questione d’invidia, ma piuttosto perché mi rivedevo nella solitudine,
anche se poi non so bene cosa racconterai. Diciamo che mi sono rivista nel
concetto di solitudine e ho sperato che potessi ritrovarmi in quelle righe,
per questo continuerò a seguirti. A volte la vita è triste e la solitudine è
tremenda se ti prende come sta facendo con me che a volte mi sento divorare senza
avere la forza di reagire al silenzio che mi circonda, ma non credo di essere
l’unica…
Ora ti lascio, ti prego di non
pubblicare il mio cognome, non ho voglia che chi mi conosce sappia…
Mi piacciono i tuoi articoli…
- Sonia G., Roma –
Cara Sonia,
è difficile rispondere a tanta
solitudine e forse non basta dire che conosco quel sentire.
Penso che nella vita ci siano due
grandi tipi di solitudine: una è quella negativa in cui si cerca l’altro e non si trova; la seconda è quella positiva in cui si cerca la solitudine per avvicinarsi di più
all’altro, ossia una solitudine che fa stare bene, che non disturba, anzi che
ci dà forza. Questa è la solitudine che racconterò nel romanzo. Una solitudine
che ti permette di guardarti dentro e capire quanto si è unici e irripetibili,
nonostante gli altri siano ciechi e sordi. So che spesso quando si parla di solitudine è per
definire uno stato delle cose che ci rende tristi, che ci allontana dalle persone, anche se il più delle volte sono gli altri ad allontanarsi da noi, ma non è
sempre così. Anzi, posso anticiparti che molto spesso coloro che fuggono da noi perdono e noi invece, che restiamo soli, ci guadagnamo: bisogna solo capire come fare
per sentire la solitudine positiva …e imparare a farlo. Ma si può e si
deve poter stare soli, perché è un punto fondamentale del nostro benessere
psichico.
T’invito comunque, ogni volta che
ti senti (come dici tu), divorare da
questa solitudine, a scrivermi, io ti risponderò; anche questo è un modo per superare
la solitudine negativa; ma penso che tu ci sia già arrivata da sola: questo scritto fallo tuo ogni volta che ne senti la necessità.
A presto