Sono in viaggio per Castelnuovo
Bormida in provincia di Alessandria, parteciperò a un corso di sopravvivenza:
spero di essere poi tra i sopravvissuti!
Il coso fa parte del programma di
un master. Un altro master che ho deciso di seguire per la mia formazione
continua, perché una docente deve continuamente aggiornarsi. Vi chiederete… e
cosa c’entra un corso di sopravvivenza con la formazione?
Bella domanda.
Uno psichiatra eccezionale il
dottor Lalli, che adesso non c’è più purtroppo, diceva che un uomo
psichicamente sano si modifica continuamente. Ossia sosteneva che una persona
mentalmente sana dovesse modificare se stessa continuamente: cambiare è
sinonimo di benessere psichico. Fare cose nuove fa parte di questa trasformazione
continua.
Sicuramente un corso di
sopravvivenza è un’esperienza forte soprattutto per chi, come me, non ha mai
fatto nemmeno campeggio. È un corso che ti mette alla prova, che ti sottopone a
stress non facili e che ti aiuta a trasformarti in una persona più forte e più
consapevole. Un corso che scommette sulla tua resistenza, la tua forza
all’adattamento, alla fatica: dormiremo all’aperto (e già si può vedere che il
tempo non ci verrà incontro), faremo un percorso specifico sull’autodifesa,
accenderemo fuochi con l’acciarino, bolliremo l’acqua per poterla bere e
mangeremo solo una scatoletta di tonno e una di legumi sia a pranzo
che a cena (per avere un minimo di energia e poterci continuare ad allenare),
naturalmente proveremo anche a pescare, ma solo con un amo; tutto questo per 4
notti e 5 giorni: sarà veramente una bella sfida.
Inoltre penso che sia un ottimo
modo per sconfiggere le paure: quelle degli insetti, del buio, del dormire
all’aperto, del doversi adattare per le esigenze personali, del non avere cibo,
del non avere acqua e dello scoprire come procurarseli, un po’ come facevano
gli antichi; un ritorno al passato, un assaggio di antichità, un bagaglio da
raccontare a scuola e condividere con gli studenti, un modo per conoscere i propri
limiti, superarli e poi spronare studenti, genitori e insegnanti a superare i
propri, non necessariamente quelli per un corso di sopravvivenza, naturalmente!
Parlo di limiti relativi ai rapporti tra le persone, alle fatiche dello studio
o di essere genitori, agli stress professionali dei docenti; ci sono tantissimi
limiti da superare e sicuramente se io non fossi a conoscenza dei miei di
limiti, anzi, se io i miei non li avessi superati, sarebbe difficile per me poter
aiutare gli altri.
RICORDA: cambiare, fare cose
nuove è la prerogativa dell’uomo psichicamente sano.
Dr. Tiziana Cristofari