Torno oggi nel mio blog dopo
tanti giorni di fermo forzato a causa di un problema al mio computer adesso
risolto.
Ho riscoperto il gusto dell’uso
della penna dopo un primo smarrimento da tastiera e ho provato ancora la sensazione
che provavo da bambina quando ero alle prese con temi e riassunti o con il mio
prezioso diario: spero di non perdere del tutto questa opportunità di scrittura
che permette una libertà infinita e che solo scrivendo è percepibile. La
libertà di scrivere ovunque, con un semplice leggerissimo foglio e una penna
trovata per caso nella tasca di uno sconosciuto. L’anonimato che permette
all’inchiostro di tracciare segni nel tempo e pensieri che altrimenti non
sarebbero scoperti.
Resta la consapevolezza di una
società che non si ferma, anche se il tuo computer ha deciso di farlo
prepotentemente. Il mondo va avanti così velocemente, che se ti fermi rischi di
non essere più all’altezza delle cose, delle aspettative degli altri. Non sei
più aggiornata, non sei più al passo e non c’è nessuno disposto a comprendere
il ritardo della vita, dei gesti e dei pensieri, esattamente come con i nostri
figli.
I tempi cambiano, esattamente
come cambiano i nostri figli. Noi dobbiamo imparare a stare dietro a questa
evoluzione, dobbiamo imparare a stare dietro a questa trasformazione. Lo so che
è difficile, molti genitori me lo ricordano continuamente che i loro figli gli
sembrano sfuggire, crescere così in fretta da non sapere come fare a stargli
dietro. E non solo per la loro crescita, ma anche per i cambiamenti sociali,
relazionali… tecnologici. A noi vecchie generazioni ci hanno insegnato a essere
in un certo modo, a educare in un certo modo, ma dobbiamo tenere presente che
accanirci a favore di un “È sempre stato così”, non ci serve a niente. Spesso
questa affermazione impedisce o interrompe, il rapporto con i nostri figli.
D’altronde qual è il nostro obiettivo: non è forse quello di avere figli
meravigliosi? Non importa quindi quali sono i cambiamenti o gli insegnamenti che
dobbiamo imparare, quello che conta è il risultato.
Siamo abituati alle
trasformazioni tecnologiche: un nuovo apparecchio informatico ci elettrizza e
c’emoziona nell’usarlo e nell’averlo. Dobbiamo trovare lo stesso entusiasmo nei
nuovi metodi educativi, pensando che educare un figlio in modo diverso è come
vivere un’esperienza nuova che porta a migliori risultati nei rapporti,
soprattutto se l’insegnamento proviene da un esperto del settore educativo.
Cari genitori e cari insegnanti, non vi fate spaventare da chi, esperto, vi
suggerisce approcci diversi per i vostri figli o i vostri studenti. Siate
aperti di vedute, siate ricettivi e proattivi, siate accoglienti e trasformate
il sapere in novità, la conoscenza in opportunità. Ricordatevi che la
conoscenza senza la pratica, è come non conoscere. Restate aperti alle novità
scientifiche educative, esattamente come fate con la tecnologia e ben presto
vedrete cambiare in meglio il rapporto con i vostri figli.
RICORDATE: l’educazione è una
scienza, non fatevi spaventare dal progresso.
La Pedagogista
Tiziana Cristofari