Noi genitori italiani siamo strani: abbiamo figli
piccoli che vorremmo fossero grandi e poi quando questi figli crescono li
trattiamo come fossero dei cuccioli.
Ho assistito spesso a situazioni di questo tipo:
genitori che si arrabbiano perché i figli di 6 anni si sono sporcati, perché
non fanno quello che loro gli chiedono, perché rovesciano il bicchiere
dell’acqua, perché non hanno voglia di fare i compiti, perché se li fanno hanno
scritto con una brutta calligrafia, perché camminano dentro alle pozzanghere. Poi quando hanno compiuto 9 anni e sono quindi grandi
abbastanza per fare da soli quasi tutto, i genitori li fanno regredire e allora
a 9 anni ancora gli fanno il bidè, li vogliono imboccare, li trattano come dei
veri impediti su qualunque cosa debbano fare, gli preparano la cartella per la
scuola, gli portano loro ogni tipo di oggetto deresponsabilizzandoli
totalmente; rispondono a tutte le loro domande anche quando gli adulti sono
impegnati in conversazione con altri adulti come quando erano piccoli, anziché
insegnare loro che c’è anche un momento per attendere e rispettare la
conversazione altrui.
Insomma, vogliamo permettere a questi bambini di
crescere nella loro età e non in quella che fa comodo a noi e alle nostre
esigenze?
Perché poi ci lamentiamo di adolescenti immaturi?
Non sono gli adolescenti a essere immaturi, siamo noi genitori che non li
abbiamo fatti maturare. Questi sono errori che si pagano nel tempo con
situazioni spiacevoli poi da recuperare e ripristinare. Il problema grosso è
che quando le situazioni spiacevoli si presentano il danno è già stato fatto. E
poi sì, che bisogna lavorare molto per recuperarlo!
Dobbiamo imparare che a ogni età corrisponde una
capacità del bambino di fare determinate cose e queste cose vanno rispettate;
pertanto: se un bambino a 6 anni si sporca, lasciamo che si sporchi! È giusto
che lo faccia! Ha sei anni! Se invece il bambino ne ha nove, non gli facciamo
ancora il bidè dopo che ha fatto la cacca, lasciamo che se lo faccia da solo
perché è abbastanza grande e in grado di farselo! Inoltre sarà lui o lei a
farsi la cartella e a portarsela a scuola, non noi. È con questi gesti che
cominciano a sentire di poter e dover avere la responsabilità delle piccole
cose e noi la dobbiamo rispettare questa responsabilità, per imparare a
rispettare la loro crescita. Molti di noi vorrebbero che i figli restassero
sempre piccoli, sempre dipendenti da noi, ma questo non è possibile, non è naturale,
non è educativo. Ricordatevi che i problemi adolescenziali iniziano con queste
relazioni sbagliate, confondendo i tempi per la crescita, confondendo la
responsabilizzazione con l’aiuto. I bambini non vogliono essere aiutati, i
bambini vogliono fare. I bambini vogliono, giustamente, crescere.
Ricorda: Rispettiamo l’età dei nostri bambini. Non
affrettiamoci a farli crescere e non permettiamo a noi stessi di impedirgli di
crescere.
Dr. Tiziana Cristofari