Succede sempre più spesso che i docenti o gli psicologi della scuola, non accettino le relazioni dei pedagogisti quali esperti di crescita, formazione e didattica (ruolo oramai ampiamente riconosciuto dalla legge 105/2017, ma di cui probabilmente molti ne sono ancora all’oscuro).
Per la valutazione del rendimento scolastico dei bambini, sempre più spesso i docenti si appellano alla consultazione medica, anziché come sarebbe ovvio a quella pedagogica. Propongono questa richiesta puntando sulla poca informazione dei genitori e sulla poca informazione che riguarda la nostra professione (pedagogica) per ottenere ciò che oramai si pretende: un certificato medico che attesti ciò che loro vogliono che sia (Effetto Pigmalione) per sollevarsi dalle responsabilità; in questo modo non si sentono imputati o messi minimamente in discussione sul lavoro da loro svolto nei confronti dei bambini. Inoltre è quasi impossibile (perché chi deve non lo fa) procedere a un giudizio sul lavoro eseguito da un docente e pertanto valutarlo quale il frutto del risultato sullo studente. Ciò significa che per la collettività, quando uno studente va male a scuola, non è possibile imputarlo all’insegnante.
E se così non fosse? Anzi, lo dico con certezza, non lo è! La motivazione delle difficoltà scolastiche di un bambino è principalmente una e imputabile o alla famiglia o ai docenti. Sto parlando della relazione educativa-didattica pertanto superabile con un docente-pedagogista capace, che possiede una buona teoria umana e didattica da mettere in pratica e da suggerire alla famiglia. Non a caso il pedagogista è colui che è preposto alla formazione dei bambini e all’aggiornamento dei docenti, oltre che essere guida per i genitori.
Voglio ricordare a mamma e papà, che la scuola non è un obbligo; l’obbligo è di istruire i propri figli. Ciò significa che un genitore può scegliere di istruire il proprio figlio a casa o con gli insegnanti che più gli aggradano.
Partendo da questo presupposto, i genitori possono tenere presente due fattori fondamentali per la tutela del proprio bambino:
- non sono obbligati (come spesso la scuola vuol far credere) a sottoporre i propri figli a indagini mediche per certificare patologie o deficit o disturbi (o comunque li vogliate chiamare) che il 99% delle volte sono inesistenti e attribuibili ad una cattiva pedagogia e didattica;
- se cambiate scuola potete far appello alla legge sulla privacy per la cancellazione di qualunque documento in possesso della scuola e non pertinente con l’attestazione del grado di istruzione raggiunto dallo scolaro. Pertanto per ogni certificazione precedentemente rilasciata, può esserne richiesta la completa cancellazione e/o distruzione.
Voglio inoltre dire ai genitori di non farvi intimorire dal titolo accademico del docente o da minacce che la scuola attua per scoraggiarvi nel prendere provvedimenti come quello di cambiare ad esempio scuola a vostra figlia. Tenete presente che oramai le scuole sia pubbliche, che ovviamente private, pesano il loro prestigio sul numero degli iscritti e pertanto farebbero di tutto per non farvi andare via, fino ad arrivare alla minaccia (ovvero ad esempio, che chiameranno l’assistente sociale, vi denunceranno per l’incuria dei figli, che passeranno la documentazione medica alla successiva scuola, che parleranno con le docenti della successiva scuola ecc.), ne ho sentite veramente tante e di veramente tristi!
Quello che più conta è ciò che volete voi per i vostri figli e ciò che voi avete deciso per loro. Seguite il vostro istinto di genitori e non ciò che il primo docente incompetente vi suggerisce o le minacce che la scuola attua per un suo tornaconto. Abbiate coraggio, perché quando vostro figlio ve lo avranno distrutto psicologicamente ci avrete perso soltanto voi e lui.
C’è comunque da tenere presente che ci sono moltissimi docenti capaci e moltissime scuole che lavorano con coscienza. Sta a voi discriminare nel mucchio.
Dr.ssa Tiziana Cristofari
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Il libro è reperibile
Un titolo e un contenuto sicuramente contro tendenza, dato che libri e manuali sull’argomento parlano solo di come riconoscere i disturbi dell'apprendimento e quali sono gli strumenti dispensativi e/o compensativi per sostenere una realtà che, secondo la maggioranza della comunità scientifica, non ha soluzione in quanto i disturbi sarebbero causati da fattori genetici o neurobiologici.
Nel mio libro affronto scientificamente tutti questi argomenti e li smonto uno per uno dimostrando come sia improbabile quanto viene affermato. Ma soprattutto spiegando perché la comunità scientifica non ha ancora compreso o voluto comprendere, che questi “disturbi” mettono radici lì dove la scuola e la famiglia crescono figli e studenti senza una pedagogia adeguata.
Descrizione del libro
È intelligentissimo, ma il maestro mi dice che non ascolta. Legge stentatamente e la maestra mi ha detto che potrebbe essere dislessica. Non ricorda le tabelline e mi hanno detto che potrebbe essere discalculico. Mi hanno consigliato il logopedista. Mi hanno detto che dovrei portare mia figlia a fare una visita dalla neuropsichiatra infantile. Poi ho letto un suo articolo... Poi cercando su internet il significato di queste parole mi sono imbattuta nel suo sito…
È con le stesse parole che un papà arriva da una pedagogista che ha trovato la soluzione ai disturbi specifici dell’apprendimento. Inizialmente scettico, ma speranzoso — perché sua figlia, presunta dislessica, ha difficoltà relazionali con lui e un calo del rendimento scolastico —, s’imbatte in un’avventura scientifica, realistica e umana senza precedenti. Andrà alla scoperta del pensiero di medici e pedagogisti di fama mondiale che gli spiegheranno perché quello che comunemente si racconta sui disturbi dell’apprendimento non è realistico, trovandosi così involontariamente alla ricerca di una conoscenza genetica, neurobiologica, psicologica e soprattutto pedagogica di cui era profondamente allo scuro come del resto buona parte della comunità scientifica ed educativa.
Riuscirà in questo modo a capire come nascono, come si prevengono e come si superano i disturbi dell’apprendimento. Ma soprattutto imparerà come è possibile evitarli con l’applicazione di una scienza che nel tempo è stata annullata dalla politica e negata nella formazione dei nuovi docenti: la scienza pedagogica.
Oggi il 25% dei bambini di una classe viene diagnosticato con un disturbo dell’apprendimento. Dicono che il problema è genetico o neurobiologico e per questo non si può far nulla se non dispensare e/o compensare. E se così non fosse?
La dottoressa Tiziana Cristofari pedagogista e docente, con l’aiuto tratto da teorie e prassi di eminenti e riconosciuti studiosi in pedagogia, psicologia e psichiatria — tra i quali Giovanni Genovesi, Shinichi Suzuki, Howard Gardner, Lev Semënovič Vygotskij, Massimo Fagioli —, ha dimostrato come sia ampiamente improbabile che i disturbi specifici dell’apprendimento abbiano origine genetica o neurobiologica e come invece siano il frutto dell’assenza totale di pedagogia scolastica e familiare.
Codice ISBN: 9791220015424