sabato 11 maggio 2024

Le migliori docenti? Eccole!

Le migliori docenti Eccole

L'argomento è difficile, ma non è impossibile trovare quei tratti caratteriali formativi che rendono un docente il migliore.

Dopo anni nel mondo della scuola vista da tutte le angolazioni, da insegnante, da coordinatrice, da insegnante degli insegnanti, da pedagogista, non posso che poter tracciare un profilo molto veritiero sulle migliori insegnanti, le quali devono sapere: ascoltare, essere affettive, lasciare liberi i propri studenti nell'apprendimento, saper motivare, essere ottimiste e soprattutto saper dare fiducia e credere nelle potenzialità dei propri studenti: tratti introvabili nella maggior parte dei docenti, purtroppo! Ma molti docenti li hanno!


Docenti invece, che non si dovrebbero chiamare tali, sono prevalentemente gli insegnanti che non hanno compreso (per formazione e/o per poca intelligenza) che lo studente non è un numero abbinabile a una verifica. Purtroppo quest’ultimi, che hanno questo tratto prevalente, sono una maggioranza che ignora completamente tutte le caratteristiche fondamentali citate in precedenza.

La frustrazione della loro vita viene espressa in quei numeri assurdamente frazionati sulla prestazione cognitiva dello studente o sulla sua simpatia/antipatia. Ho brividi per tutto questo! 


La realtà politica più inaccettabile però è l’istituzione della facoltà di Scienze della Formazione Primaria, che dovrebbe formare l'eccellenza dei nostri insegnanti, ma che è un fallimento ormai conclamato e che continua spudoratamente a esistere.

La mancanza in questa facoltà di tutte quelle materie umanistiche che servono per sviluppare i tratti necessari prima descritti, segnano il futuro di questi docenti. Una facoltà svuotata della pedagogia, filosofia, antropologia, storia, sociologia, psicologia, scienze e storia dell’educazione ecc. come materie fondamentali, non può permettere la formazione di insegnanti qualificati per far crescere oltre che istruire le nuove generazioni. Cinque anni di puro fallimento, passati nell’opinione pubblica come un’eccellenza, addirittura superiore alla laurea in Scienze Pedagogiche, prima però del riconoscimento dell’albo dei pedagogisti avvenuto meno di un mese fa!


C'era (e c’è) una facoltà mai riconosciuta ma che per anni è stata il proseguimento naturale degli studi dopo le vecchie magistrali, che era appunto Pedagogia, poi trasformata in Scienze dell'Educazione (la denominazione a mio avviso più corretta, soprattutto se fosse stata al singolare) e oggi nuovamente chiamata Pedagogia.

Ebbene sì, la maggior parte dei migliori insegnanti sono pedagogisti, ovvero coloro che si sono formati su quelle materie che parlano di identità umana. Ma c'è di più.


La qualità della formazione dei pedagogisti, per invidia e/o ignoranza, la stanno trasformando in qualcosa che non è, ovvero in una realtà "assistenziale" o così la vorrebbero far passare.

I pedagogisti li stanno trasformando in specialisti del sostegno, negandogli il ruolo di specialisti della crescita e della formazione per tutti i bambini.

Ed è un fatto gravissimo di negazione dell'identità professionale del pedagogista. Negazione che vuole essere in parte ora salvata dall’istituzione dell’albo. Ma sarà così?

Vi siete domandati perché sappiamo costruire buoni propositi e relazioni proficue con bambini in difficoltà? Non è forse dovuto proprio al fatto di essere conoscitori esperti dell'essere umano? Quali caratteristiche scientifiche ci possono attribuire questa specificità nella competenza con i bambini in difficoltà, dato che non c'è alcuna pertinenza con la scienza medica, mentre c'è un'amplissima pertinenza e conoscenza nell'ambito umano?


È questo che fa la differenza nel lavoro dell’insegnante. È questo che qualifica i pedagogisti come i migliori insegnanti per tutti i bambini; ed è per questo che molti insegnanti inseguono il loro sogno laureandosi in Pedagogia, anziché in Scienze della Formazione Primaria.

Certo poi come in tutte le professioni non tutti hanno saputo usare le qualità umane apprese all'università per portare avanti i propri obiettivi. I pedagogisti, esclusi dalla politica nel naturale mondo della scuola, hanno dovuto sgomitare per affermarsi e lo hanno fatto in questa nicchia in cui la società li ha spinti per assistenza: i disturbi dell’apprendimento. Come se fossimo un sottoprodotto o come se lo fossero questi bambini. Il contentino. Ti faccio lavorare a scuola ma lo fai solo nel sostegno, nella negazione più totale delle tue capacità che sapresti dare a tutti i bambini.


I migliori però hanno resistito, i migliori hanno seguito Maria Montessori che partendo dalla difficoltà di apprendimento ha trovato la strada per non etichettare, non assistere, ma realizzare soluzioni a quelle difficoltà permettendo a tutti di crescere cognitivamente. 


Ricordo a chi legge che la Montessori riuscì a portare bambini considerati deficienti allo stesso identico livello dei bambini considerati normodotati; e tutto questo l'ha fatto solo e unicamente con una grandissima capacità di relazione e una alternativa didattica. La Montessori oltre ad avere la capacità scientifica medica di comprendere che quei bambini non erano malati (in quanto era un medico psichiatra), la stessa aveva una laurea anche in filosofia, ovvero la capacità di guardare, di conoscere e di apprezzare l'universo umano a 360°. Dopo il raggiungimento dei suoi straordinari risultati con bambini considerati “deficienti”, la Montessori fu insignita dell'onorificenza anche di una laurea in pedagogia, proprio in riconoscimento dei suoi grandissimi successi in ambito scolastico. Mussolini, nonostante un’enfasi iniziale, la mise ai margini per paura della sua capacità di rendere le persone libere. Dobbiamo però considerare che a tutt'oggi la Montessori resta ai margini, esattamente come oggi i nostri politici hanno messo ai margini tutta la facoltà di pedagogia e i loro laureati. 


I migliori di questi pedagogisti però lavoreranno a scuola. I migliori, quelli che conoscono veramente l'essere umano parteciperanno alla selezione per diventare insegnanti. 

Non esistono solo scuole riconosciute dallo Stato dove l'insegnante deve avere quello specifico titolo abilitante. Ci sono scuole che sanno dove andare, che sanno cosa dare ai propri studenti, che sanno trarre il meglio dalle loro caratteristiche individuali e fargli raggiungere gli obiettivi, anche senza il riconoscimento dello Stato. Lo ha fatto la Montessori quando tutta la comunità scientifica le era contro. Lo ha fatto lei cent'anni fa, lo possiamo rifare noi anche oggi, dimostrando che il vero insegnante ha una laurea caratterizzante nelle materie che riconosce, studia e approfondisce l’essere umano e non in semplici, puri e banali laboratori didattici.


E questo lo vogliono anche i genitori. Sempre meno famiglie fanno ricorso agli specialisti della medicina (neuropsichiatra, logopedista) per risolvere situazioni scolastiche di competenza del pedagogista, o per meglio dire dell’insegnante. Sempre più specialisti della medicina (psichiatri, psicologi), indirizzano i bambini con difficoltà scolastiche dal pedagogista.


Vuoi passare tutta la vita a mettere voti o vuoi cambiare il mondo?


Sei un/una laureato/a e da sempre hai voluto fare l'insegnante? Poi partecipare alla selezione per essere un insegnante nella nostra scuola di prossima apertura a Roma.

Per chi volesse partecipare andate sul sito www.tizianacristofari.it alla pagina "lavora con noi” entro lil 30 luglio 2024. Cerchiamo i migliori.

Molti pedagogisti sanno già di cosa stiamo parlando, forse è per questo che la nostra casella di posta si è riempita di richieste fin da subito.


Dott.ssa Tiziana Cristofari

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