domenica 10 novembre 2024

La storia insegna: fortunati quei bambini intelligenti che si appassionano

La storia insegna: fortunati quei bambini intelligenti che si appassionano

Approfondire la storia è un obbligo se si vuole capire il presente. Invece, per agevolare una popolazione già abbastanza ignorante, la politica la elimina dalla scuola il più possibile. 

Io ne sono appassionata, sono convinta della sua utilità e vi spiego il perché. 

Quando ero piccola facevo parte di quella categoria di bambini che non possono, non ce la fanno, non hanno le caratteristiche per continuare gli studi perché figlia di separati, di madre non particolarmente affettiva, anzi…, di un padre completamente assente. Avevo tutte le mie difficoltà con la scuola primaria e secondaria di primo grado non certo perché ero stupida, ma oggi sarei stata tacciata per dislessica, discalculica e disortografica, e tutto questo semplicemente perché mi mancavano quelle attenzioni di cui ogni bambino ha bisogno per potersi impegnare in un’attività come quella scolastica che richiede impegno cognitivo. E l’impegno cognitivo si può ottenere, se nella propria testa non c’è sofferenza affettiva. È ora che la società prenda atto di tutto questo!

Questa mia difficoltà l’ho superata (più per una casualità fortuita che per l’aiuto di un adulto) con la passione della lettura e in particolare proprio della storia. A me la storia ha dato tutto. Mi ha detto chi ero e chi sarei diventata. Mi ha tolto le illusioni facendomi camminare sul tappeto della concretezza, permettendomi di essere quello che sono senza compromessi, anzi mi ha insegnato a usare la testa, a non farmi imboccare dagli altri le loro presunte verità.


È così che sono arrivata alla laurea (so scrivere perfettamente, insegno la matematica e non faccio più errori grammaticali) e a gridare oggi controcorrente che i disturbi dell’apprendimento sono una forma atroce di distrazione di massa, per la quale si fa di tutto affinché la popolazione rimanga ai margini: non a caso la storia oggi viene continuamente offesa, denigrata, negata e ridotta nello studio a scuola fino all’inverosimile. 

Controcorrente nella storia ha gridato il dottor Semmelweis quando nel 1846 scopre che le donne partorienti morivano più negli ospedali che nelle campagne perché i medici degli ospedali, passando da un reparto all’altro senza sterilizzarsi le mani, trasmettevano alle partorienti batteri letali per le donne e per il feto. Ma gli altri medici dicevano che era pazzo… “Cinquant'anni dopo, Pasteur doveva rischiarare con una luce più potente, in modo totale e irrefutabile, la verità microbica gridata da Semmelweis*” (tratto da Il dottor Semmlweis, Céline, 1975). 


Ma altri avvenimenti storici sono serviti a poco nell’ottusità e nell’ignoranza della nostra attuale società. Seconda Guerra Mondiale: la diffusione della falsa notizia che i tedeschi stavano costruendo la bomba atomica, porta l’Occidente a riunire scienziati perché arrivino prima dei tedeschi alla scoperta scientifica di come costruire la bomba atomica, ma uno scienziato si ritirò dall’incarico per motivi etici e umani quando si seppe con certezza che i tedeschi non stavano costruendo nessuna bomba…


[…] Sin dal 1944 i servizi segreti inglesi sapevano che i tedeschi non solo non stavano costruendo nessuna bomba atomica, ma non avevano alcun progetto nucleare in atto. La notizia era stata comunicata a Los Alamos, ma delle centinaia di scienziati che lavoravano alla bomba, 31 dei quali passati o futuri premi Nobel, solo uno decise che in tal caso veniva meno la giustificazione morale dell'intera impresa, e se ne andò. 

Quella mosca bianca era un ebreo polacco di nome Jòzef Rotblat, che venne radiato con disonore e trattato da spia rossa. Nel 1955 fu il più giovane degli 11 firmatari, 8 dei quali premino Nobel, del Manifesto Einstein-Russell sul pericolo delle armi nucleari. Da quel manifesto nacque il Movimento Pugwash degli scienziati contro l'atomica, che durante la Guerra Fredda tenne aperti i contatti scientifici tra i due blocchi, e nel 1995 condivise con Rotblat stesso il premio Nobel per la pace.

Nonostante l'enormità del loro potenziale distruttivo, le bombe atomiche costruite a Los Alamos e usate in Giappone non erano che giocattoli, paragonati agli sviluppi successivi. […] La bomba a neutroni inventata da Samuel Cohen, che produce neutroni ad alta energia che uccidono le persone, ma non distruggono gli edifici.

Secondo il suo inventore, questa bella idea è "in accordo con il principio cristiano della guerra giusta”. Cosa evidentemente vera, visto che nel 1978 Cohen ha ricevuto da Paolo VI la medaglia per la pace. (tratto da: C’è del marcio in Occidente, P. Odifreddi)


Spesso, le posizioni solitarie e radicali di singoli individui sono quelle che avrebbero fatto il corso della storia diverso da ciò che di fatto è avvenuto.

Gli scienziati qui presentati hanno guardato più in là del loro naso, ascoltato l'etica della loro professione, hanno pensato alle soluzioni e conseguenze che ne sarebbero derivate ma entrambi non sono stati considerati, e tacciati con disonore pur di metterli a tacere. La storia dovrebbe insegnare qualcosa, ma ciò che non insegna è che gli interessi personalistici dell’uomo non cambiano e pertanto la storia si ripete, ieri con le prime scoperte sui batteri, con le guerre, con le bombe, oggi anche con i disturbi specifici dell’apprendimento, ovvero con presunte patologie mai realmente isolate nei geni o nei neuroni dei bambini, ma rimarcate da tutti per opportunismo economico, senza considerare le conseguenze e senza porsi la domanda di come sia possibile che il 25% di ogni classe di bambini sia affetta da questi disturbi. Non sarà che tutto questo serve solo per neutralizzare l'incompetenza adulta e l'indifferenza nei confronti dell'essere umano? Non sarà che tutto questo serve solo per una “distrazione di massa” sull’impossibilità di dare un lavoro dignitoso alla popolazione e pertanto creare solo situazioni sociali di decadenza e ignoranza utili solo a una realtà da welfare e per mettere a tacere il popolo, come è già evidente e sotto gli occhi di tutti?


L’immobilità della classe politica che fino a qualche decennio fa si batteva per la classe lavoratrice, oggi fa solo propaganda quando è all’opposizione. Ma nei fatti concreti sia il Governo di sinistra prima che quello di destra attuale, stanno costruendo una società di poveri e soprattutto di ignoranti. “[…] In Europa il rapporto tra il compenso di un alto dirigente e lo stipendio di un dipendente era pari a 40 volte negli anni Ottanta, ma è salito a 650 volte nel 2020. Detto altrimenti, prima un top manager guadagnava in un anno quanto un dipendente in tutta la sua vita lavorativa, ma ora guadagna quanto 16 dipendenti messi insieme” (tratto da C’è del marcio in Occidente, Odifreddi, 2024).


La storia a molti non insegna perché resta sconosciuta, perché viene negata per comodità, per interesse, per opportunismo. 

Ma a me ha insegnato a rimanere integra, e possedere una dignità intellettuale e morale, costi quel che costi. E allora lo dico ancora e ancora: i docenti non insegnano guardando, ascoltando, interessandosi ai bambini, ma il più delle volte lo fanno guardando i propri interessi, i propri bisogni, i propri scopi, e spesso non hanno neanche la giusta formazione.

È così che centinaia di migliaia di insegnanti chiedono alle famiglie di certificare i bambini assolutamente sani e che centinaia di migliaia di medici assecondano le loro richieste esattamente come hanno fatto centinaia di scienziati nella scoperta dei batteri con Semmelweis e decine nella fabbricazione delle bombe.

Forse sarò come quegli unici scienziati che sono rimasti integri nella loro lealtà morale senza ottenere approvazione sociale, ma la loro dignità di uomini è sopravvissuta nella storia ed è stata alla fine riconosciuta anche se postuma. Pazienza, la dignità vale di più.

Fortunati quei bambini che hanno l'intelligenza di appassionarsi alla storia nonostante tutto, nonostante gli adulti. 


PS: Orwell disse: "Chi controlla il presente controlla il passato, e chi controlla il passato controlla il futuro"... A chi vuole intendere, intenda.


Dott.ssa Tiziana Cristofari

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*Corsivo mio.