Nonostante questo però, c'è ancora molta ignoranza in ambito scolastico per cui anche i docenti consapevoli, aggiornati e capaci, che sanno come lavorare, subiscono continue pressioni dalla dirigenza perché avvenga quella estenuante correzione sui quaderni, con cui tutti purtroppo siamo cresciuti, ma non più praticabile ai giorni nostri per le evidenze scientifiche. Come diceva mia nonna: “sbagliare è umano, perseverare è diabolico”. E quando l’aggiornamento psicologico (che dovrebbero fare tutti gli insegnanti) spiega che determinate abitudini, vecchie e superate, inibiscono l’apprendimento invece che incentivarlo, perseverare diventa diabolico.
Sono un’insegnante e vi posso garantire che si prova una certa soddisfazione a scrivere con la penna rossa, perché rafforza il nostro status di potere con chi sta imparando e con chi ci guarda dall’esterno: i genitori. Come docente onesta intellettualmente, posso affermare che, lavorando su se stessi, ovvero sapendo di fare la cosa giusta nei confronti dei più piccoli, si trae maggiore soddisfazione e maggior “potere” a vedere i propri studenti diventare più capaci, anziché affermare la nostra “potenza”(che rimane solo apparente) con la penna rossa.
Siamo arrivati alle dinamiche sociali in cui lo studente perennemente sotto pressione da genitori e insegnanti, deve essere il primo in ogni situazione scolastica o sportiva; continuamente esposto a competizione è diventato oramai inevitabilmente nervoso, ansioso e spesso parecchio irascibile. Anche la scienziata e professoressa ordinaria di Psicologia dello Sviluppo Daniela Lucangeli nel seminario di divulgazione scientifica L’emozione dell’errore… (in matematica e non solo) del 12 dicembre 2017 ha dichiarato che un’indagine italiana istituita dalla Commissione Interministeriale del 2016 intitolata Ben-essere Mal-essere a scuola ha dimostrato che il 73% dei bambini e ragazzi sotto i 13 anni ha un indice di malessere che supera la soglia educativa per entrare nella soglia di rischio problematico (Cristofari, 2020). Motivo per cui la penna rossa e la correzione estenuante deve cessare!
Continuo a domandarmi a cosa possa servire passare ore inutili a mettere in evidenza sul quaderno in rosso errori che si superano con l’esercizio… e solo con l’esercizio. Forse chi si lamenta non sa che i bambini non prestano nessuna attenzione all'errore evidenziato dall’insegnante che naturalmente li umilia, motivo per cui non hanno alcun interesse per comprendere quella correzione e che pertanto, non serve assolutamente a nulla. Hanno invece necessità di scappare da quel rosso che offende e non restituisce nulla alle loro possibilità. E così fanno.
Genitori smettetela di lamentarvi degli errori che l’insegnante non ha corretto sul quaderno. Insegnanti smettetela di umiliare i bambini con la penna rossa…
Dr.ssa Tiziana Cristofari
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