sabato 4 marzo 2023

Io, insegnante onnipotente


Sono un’insegnante di ginnastica. Lavoro in una scuola primaria. Da quest'anno il Ministero dell'Istruzione ha stabilito che per la classe quinta la ginnastica la deve fare il laureato in Scienze Motorie. Ho praticato molti sport, ho studiato tutte le tecniche sportive e come risponde il corpo umano allo stimolo fisico, sono la specialista dello sport certo, peccato però che non so nulla di pedagogia e psicologia (ovvero come relazionarmi al meglio con i bambini). Ma lo Stato e i “geni” del Ministero dell'Istruzione hanno detto che sono idonea e qualificata per insegnare alla primaria.

Allora stante tutto ciò, quando arrivo nella classe quinta mi siedo in cattedra e faccio lezione teorica per circa mezz'ora (a volte anche tutta l’ora) poi, quando non ho più niente da dire, con l'altra mezz'ora vado in palestra a far fare ai bambini un po' di movimento, anche perché ce ne sono tanti grassottelli che ne hanno bisogno.

Quando devo mettere i voti stabilisco un punteggio per esercizio da cui partire per avere la sufficienza, ad esempio: se un percorso è fatto bene, senza errori, in meno di un minuto il voto sarà nove, sotto il minuto sarà 10, ovviamente risultati diversi portano a voti più bassi.


Quando poi ci sono gli scrutini faccio sentire forte la mia voce su quei bambini poco coordinati, come si dice? …disprassici? L'ho sentito in giro, quando i bambini non sono prestanti, poverini, certo mica gli posso dare 10 ma nemmeno un voto troppo basso perché, appunto sono disprassici. Poi, faccio delle ore di ginnastica anche in classe prima, e lì non vi dico quanti disprassici ci sono!

Mi piace fare l'insegnante: dico io come fare, cosa fare, come comportarsi; ma la cosa che preferisco è come mi fa sentire definire il futuro dei bambini della primaria: mi sento onnipotente!


Questo appena raccontato è il pensiero profondo che un’insegnante impenitente non esprimerebbe mai a nessuno, ma è palese a tutti!


Il mondo della scuola è pieno di questi docenti, ma pare che al Ministero dell’Istruzione e del Merito, tutto ciò faccia comodo. Invece di mettere in cattedra docenti competenti nella crescita pedagogica e sani mentalmente, si mettono professionisti specializzati in altri ambiti, frustrati dall’ambito per cui si sono laureati e che ricadendo sull’insegnamento (unico lavoro che hanno trovato) fanno scadere la qualità della relazione pedagogica che servirebbe in quella fascia di età.


I bambini vengono assimilati sempre più a piccoli robot che hanno bisogno solo di tecnica meccanica, non solo, da quest’anno per i muscoli del corpo, ma da tempo lo fanno anche per i “muscoli” della mente. 

Hanno creato già da diversi anni, un corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria con profonde deficienze accademiche nelle materie per eccellenza, presenti invece alla facoltà di Scienze dell’Educazione, che sono stati alla base dell'eccellenza della scuola elementare degli anni passati, e che oggi si limitano purtroppo, ma anche per fortuna, a formare solo eccellenti professionisti per la scuola dell’infanzia, che di fatto si è innalzata per qualità rispetto al passato, mentre quella della primaria ne è scesa. 


Nella facoltà di Scienze della Formazione Primaria quindi, sopprimendo un piano di studi fondato essenzialmente su materie come antropologia, pedagogia, storia della pedagogia e dell’educazione, storia, sociologia, filosofia, educazione comparata, psicologia cognitiva, generale, dell’educazione ecc, (in poche parole tutte le materie umanistiche, quelle che parlano dell’essere umano a tutto tondo), a fronte di tantissimi laboratori didattici inutili per la formazione del potenziale umano dell’adulto, compromettono seriamente la formazione culturale e pertanto umana dei docenti, che è sotto gli occhi di tutti. E così si continua a costruire una realtà scolastica alla scuola primaria fatta di professionisti ignoranti in pedagogia che mortificano sempre più il bambino e le loro famiglie. 


Presto alla scuola primaria avremo anche l’insegnante laureato all’Accademia delle Belle Arti per fare disegno; Accademia di musica per ascoltare le prime note, e per tecnologia avremo l’ingegnere…


Dr.ssa Tiziana Cristofari

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