giovedì 20 agosto 2020

Temi che tu@ figli@ a scuola si possa ammalare? Ecco cosa si può fare!

 


In effetti quest’anno a causa del Covid-19 andare a scuola sarà un vero problema. 

  1. Sarà affidato alla famiglia l’onere di assicurarsi che il/la propri@ figli@ non abbia la febbre: sarei pronta a scommettere su quanti genitori misureranno la febbre ogni mattina ai propri figli prima di andare a scuola!
  2. Tutti i giorni prima di entrare a scuola ogni bambino dovrà detergersi le mani con il disinfettante: ma succederà esattamente come sta succedendo per i negozi. All’inizio c’erano i flaconi pieni e il personale non ti faceva entrare se non ti sanificavi le mani; ma c’erano anche le telecamere delle televisioni a evidenziare quanto eravamo tutti bravi. Oggi i flaconi il più delle volte sono vuoti e nessuno controlla che le tue mani vengano sanificate; e sono passati solo tre mesi dalla fine del lockdown! Stessa cosa accadrà alle scuole.
  3. Bisogna assicurare il ricambio dell’aria nelle classi. Anche se con meno bambini degli anni passati, gli alunni resteranno nella stessa aula per 6/8 ore. Bene, ho lavorato nelle scuole e se non aprivo io le finestre la mattina, mai nessuno lo faceva, neanche quando non c’erano i bambini. Difatti le classi delle scuole hanno tutte lo stesso odore di chiuso. Ma non solo, d’inverno quando fa freddo e le nostre scuole statali hanno a malapena riscaldamenti tiepidi, voglio proprio vedere chi aprirà le finestre. Quindi i bambini resteranno per tante ore con la stessa aria e con i riscaldamenti che faranno proliferare ogni tipo di virus.
  4. Bisogna assicurare il distanziamento fisico: forse chi l’ha pensato per le scuole primarie, non ha mai vissuto neanche 5 minuti in una classe. I bambini, soprattutto quelli di prima e seconda, trovano naturale socializzare unendosi agli altri alzandosi continuamente dalla sedia. Anche se la classe è di 10 bambini, devo immaginare che l’insegnante scrupolosa non uscirà mai dalla stanza per 6/8 ore, altrimenti chi li sorveglierà che non si avvicinino l’un l’altro? Ce la faranno le nostre eroine? Ma non solo: i bambini rimarranno seduti immobili per 6/8 ore? Auguri!
  5. Poi dobbiamo sperare che nessuno venga contagiato, perché altrimenti la scuola o la classe andrà in lockdown. Per i bambini più grandi (4^ e 5^ classe) e di famiglia medio alta, nessuno problema: abbiamo scoperto la didattica on-line! Per i poveri e i più piccoli ci sarà un altro vuoto formativo inaccettabile, che pagheranno salatamente nel futuro. Questo perché, per i bambini poveri di ogni età è già stata una catastrofe il primo lockdown, per il quale sarà difficile ora mettersi in paro con gli altri bambini; e anche se non sono stati bocciati, le carenze non gliele farà recuperare nessuno (sappiamo bene che gli insegnanti sono strettamente confinati nel programma da svolgere a tutti i costi). I piccoli di prima e seconda primaria avranno grosse difficoltà a recuperare se interromperanno la prima alfabetizzazione che è alla base di tutta la riuscita del percorso formativo, e questo, anche per gli studenti della classe medio-alta.

Ora, mi direte, com’è possibile risolvere il problema? Ecco una soluzione fattibile.

Le famiglie che hanno sufficiente denaro (e ce ne sono tante, il 60% della popolazione almeno) devono permettere lo svuotamento delle classi; devono portare i propri pargoli via dalle scuole pubbliche e private, perché anche quest’ultime hanno lo stesso identico problema di aule sovraffollate! Tutti gli insegnanti in pensione o che non lavorano, oggi hanno un’opportunità sociale ed economica: mettersi in gioco facendo lezioni a gruppi max di 2/3 bambini con la giusta distanza, per un max di 2 ore al giorno, tutti i giorni o 3 giorni a settimana (in base alla classe di appartenenza del bambino). Questo lo potranno fare comodamente nel loro salone di casa. È ovvio che parlo di insegnanti, di persone competenti per l’insegnamento, non del primo che ci si improvvisa. 

La frequenza scolastica non è un obbligo per la famiglia, lo è l’istruzione, ovvero dare ai propri figli una conoscenza, oggi il più sicura possibile dal punto di vista della salute. Pertanto facendo scuola in condizioni protette per bambini della primaria che possono permetterselo, si eviterà il diffondersi del virus, ci sarà più sicurezza per i nostri bambini anche nelle scuole, e più equità per chi ha meno, dato che ci sarà la certezza della frequenza per quei bambini che non potranno permettersi una docente privata. Inoltre, quei genitori che si possono permettere di pagare un docente privatamente contribuiranno a far girare l’economia; contribuiranno a una dignitosa redistribuzione di reddito e favoriranno opportunità per il prossimo. Immagino che per un anno tutto ciò si possa anche fare.

Noi, nello studio di Consulenza Pedagogica Figli Meravigliosi ci siamo organizzati per garantire:

  1. che chi entra nei nostri locali non abbia la febbre: ce ne assicuriamo sempre con il termoscanner;
  2. che vengano sanificate le mani con il gel a disposizione all’ingresso;
  3. che venga cambiata l’aria a ogni fine lezione, nel nostro Studio ciò avviene ogni ora e mezza, per poi ripristinare il tepore ambientale giusto con il riscaldamento adeguato; inoltre a ogni fine lezione verranno sanificati tavoli, sedie e tutto ciò che possibilmente è stato toccato;
  4. sarà assicurata la distanza di quasi due metri con scrivanie separate e personali, fornite anche di fazzoletti e cestino perché il raffreddore in invero è frequente e ogni starnuto del bambino sarà un problema che deve essere tenuto sotto controllo. Inoltre con lezioni di max un’ora e mezza e la presenza del docente ininterrottamente garantirà la distanza personale tra i bambini.
  5. con tutte le estreme precauzioni così intraprese abbatteremo quasi completamente la possibilità che ci sia un contagio e pertanto sarà garantita la continuità didattica.

Per ogni ulteriore informazione o approfondimento di ciò che facciamo e di come ci siamo organizzati, anche per i docenti che volessero condividere questa esperienza, vi invito a consultare il nostro sito.


Dr.ssa Tiziana Cristofari

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