Qualche anno fa, quando si postava qualcosa contro il razzismo, la xenofobia, l'intolleranza, c'erano molte persone disposte a sostenere e gridare all'accoglienza, alla tolleranza, alla democrazia. Il fatto che oggi sia diventato un “rischio” per la propria immagine poter dire di non appartenere al Movimento 5 Stelle o alla Lega, lo trovo mostruoso e anche disgustoso.
Salvini con la sua propaganda contro gli immigrati, è riuscito a catalizzare l’odio e la frustrazione che noi italiani abbiamo per politiche non riuscite, su persone che non hanno alcuna colpa. La cosa terribile è che non si comprende più (o meglio, non si vuole più comprendere) che la cattiva sanità, la cattiva scuola, la disoccupazione, la mancanza di posti di lavoro, lo spread che torna a salire minaccioso, non sono colpa degli immigrati. Eppure ci sentiamo orgogliosi del fatto che finalmente non facciamo entrare più uomini, donne e bambini in carne e ossa come noi, nel nostro paese. È possibile che questa lotta contro i poveracci, contro i più indifesi, i più deboli, ci faccia sentire grandi? È questa la nostra bravura e la nostra potenza?
Siamo sicuri che sapere di non aver dato accesso a degli uomini e delle donne, insieme ai loro bambini o a bambini soli, ci permetterà domani di soddisfare la nostra fame di soldi, di lavoro, di benessere in salute, di docenti più preparati o di una scuola per i nostri figli che non ci cada in testa?
Io sono la prima a dire che la Sinistra (come la Destra prima della Sinistra), ha distrutto l’Italia. Sono stata la prima a essere felice e fiduciosa di una donna al comando di Roma, sperimentando anche il Movimento 5 Stelle. Ma oggi dopo due anni e più di governo a 5 Stelle della città di Roma, posso dire che hanno ampiamente e tristemente deluso?
Io voglio tenermi la mia integrità di essere umano, e non posso accettare l’idea che qualcosa o qualcuno che sta peggio di me diventi il mio capro espiatorio per ciò che io o la politica sopra di me, non siamo capaci di realizzare. Io non cambierò quello che sono inseguendo una politica dell'odio, e continuerò a guardare con occhio critico chiunque si siederà al potere.
Non toglierò al mio pensiero la mia umanità, il mio vivere civile e democratico, la mia tolleranza e la mia accoglienza. Non toglierò al mio pensiero l’idea che l’essere umano viene prima di tutto: prima delle religioni, dei soldi, del potere, dell’economia, della Nazione. Non mi priverò del piacere che sento attraverso la condivisione che mi fa sentire ogni volta e sempre di più: donna, viva, appagata e cittadina del mondo.
Tiziana Cristofari