giovedì 16 giugno 2016

Finalmente una scuola migliore sarà possibile. Ecco come!

La pedagogia si prefigge il raggiungimento di un’utopia: dare all’uomo ciò che fino a quel momento non gli è stato dato e pretendere di farlo diventare migliore di ciò che fino ad ora è stato.


La proposta di legge Iori-Binetti attualmente in discussione in Parlamento, con il disciplinamento delle figure dell’educatore e del pedagogista finalmente riconosce il ruolo e l’importanza della 
pedagogia e quindi del pedagogista nelle scuole, al quale fino ad oggi veniva riservato un ruolo marginale e di scarsa importanza e di cui purtroppo i bambini soprattutto, ne hanno pagato le conseguenze con rimproveri ingiustificati, note e atteggiamenti aggressivi inopportuni.



Partendo da questo presupposto possiamo sperare sicuramente in una scuola migliore dove
la figura del pedagogista assume l’importanza e la competenza che fino ad oggi gli era stata negata e sostituita da una figura medicalizzante come quella dello psicologo.

Anche i genitori possono fare tanto richiedendo nella loro scuola la figura competente di un pedagogista, anziché quella a cui ci hanno abituati di uno psicologo che di didattica e formazione non hanno alcuna competenza.

Spesso le mamme e i papà lasciano correre sulle difficoltà didattiche e di relazione incontrate a scuola tra docenti, istituzioni e i loro figli. Lo fanno consolando i propri figli e pensando che “…ma sì, tanto poi cresce ed io non avrò più niente a che fare con quelle docenti o con quella scuola”.
È vero i figli crescono, ma quello che conta è come crescono e cosa gli permettiamo di essere e diventare.

A volte succede che se ci dobbiamo confrontare con le istituzioni scolastiche e/o con i docenti, sembra una lotta impari, una lotta persa, ci sembra di parlare a dei sordi, insegnanti e istituzioni che non vogliono sentire e che non vogliono capire. 

Alle mamme e ai papà che mi chiedono aiuto come pedagogista, dico che le battaglie vanno portate avanti con intelligenza e preparazione sui propri diritti (soprattutto pedagogici) e sul rispetto da pretendere per i propri figli, affinché possano avere il meglio e sperare che altri bambini poi possano avere anche di più, quale scopo della pedagogia. Certo, alcune di quelle battaglie si vincono, altre no. Ma quelle vinte sono un mattoncino in più per costruire una scuola migliore, con sempre migliori docenti coordinati e sostenuti da una o un pedagogista competente nella crescita, didattica e sviluppo cognitivo dei propri alunni.


Genitori tutti, non fatevi fermare dal pensiero “tanto poi cresce!” Fatevi motivare dal pensiero: “Figli@ mi@ devi crescere migliore di mamma e papà, affinché il tuo futuro possa essere migliore del nostro. E per questo combattiamo e pretendiamo la figura della o del pedagogista nelle scuole che sappia aiutare me a crescerti migliore e sappia aiutare gli insegnanti a superare le difficoltà di gestione della classe e della didattica. In questo modo non sentirò più dirmi dagli insegnanti alle prime difficoltà che incontri, che hai problemi di apprendimento!”

Dr.ssa Tiziana Cristofari

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Per saperne di più sulla pubblicazione 
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Bambini senza DSA: 
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