Dato che siamo vicini a Natale, è giunto il
momento di svelare anche i retroscena di questa mitica data, a cui si associa
la nascita di Gesù. Preparatevi a fare un bel viaggetto nel tempo, alla
scoperta di una delle feste più antiche dell’uomo.
Letteralmente Natale significa “nascita” ed il
termine nacque dalla festività del Dies Natalis Solis Invicti, ovvero il Giorno
della nascita del Sole Invitto. Questa festa veniva celebrata nel momento
dell’anno in cui la durata del giorno iniziava ad aumentare, dopo il solstizio
d’inverno, e dunque quando avveniva la rinascita del sole, invincibile anche
contro le tenebre. Secondo gli antichi il Sole si fermava durante il solstizio
d’inverno (dal latino solstitium, ovvero sole fermo), e questa loro
osservazione derivava dal fatto che nell’emisfero nord della terra tra il 22 e
il 24 dicembre il sole sembra effettivamente fermarsi in cielo. In quel
periodo, in realtà, il sole inverte semplicemente il proprio moto nel senso
della “declinazione” della Terra, e a causa di questo Il buio della notte
raggiunge la massima estensione e la luce del giorno la minima. Si verificano
la notte più lunga e il giorno più corto dell’anno. Subito dopo il solstizio,
la luce del giorno torna gradatamente ad aumentare fino al solstizio d’estate
dove, ovviamente, accade il contrario.
Ma come ha fatto, la Festa del Sole, a diventare
la nascita di Gesù Cristo? Per rispondere a questa domanda, dobbiamo
ricostruirne la storia.
L’imperatore Aureliano introdusse la festa ufficiale
del Sol Invictus (Dies Natalis Solis Invicti) il 25 dicembre del 274, facendo
del dio-sole la principale divinità del suo impero ed indossando egli stesso
una corona a raggi.
Alla base di questa decisione ci fu un misto di coincidenze
storiche e valutazioni di opportunità politica. Aureliano aveva da poco
sconfitto la principale nemica dell’impero, la Regina Zenobia del Regno di
Palmira, grazie all’aiuto provvidenziale della città stato di Emesa. L’appoggio
dei sacerdoti di Emesa, cultori del Dio Sol Invictus, bendispose l’imperatore
che, all’inizio della battaglia decisiva, disse di aver avuto la visione
benaugurante del dio Sole di Emesa. In seguito a questi fatti, nel 274, Aureliano
trasferì a Roma i sacerdoti ed ufficializzò il culto del Sole di Emesa,
edificando un tempio sulle pendici del Quirinale, creando anche un nuovo corpo
di sacerdoti, detti pontifex solis invicti.. L’adozione del culto del Sol
Invictus fu vista da Aureliano come un forte elemento di coesione dato che, in
varie forme, il culto del Sole era presente in tutte le regioni dell’impero.
Ma qualcosa accadde. Il Neo-Cristianesimo di
Paolo di Tarso iniziò a farsi strada nell’impero Romano, trovando sempre più
proseliti, essendo altamente distaccato dal Messianismo Giudaico. Non
ripercorrerò qui l’intera vicenda, basti sapere che alla fine l’imperatore
Costantino, nel 330, decretò per la prima volta il festeggiamento cristiano
della natività di Gesù che fu fatta coincidere con la festività pagana della
nascita del Sol Invictus. Il “Natale Invitto” divenne così il “Natale”
Cristiano.
Prima di questa decisione, i cristiani usavano
festeggiare la nascita divina di Gesù durante l’Epifania, termine che deriva
dal Greco e che significa “manifestazione” di divinità. Infatti, prima del III
secolo, la natività di Gesù come la conosciamo oggi non esisteva affatto, e gli
scritti su di lui partivano dalla sua manifestazione come dio-uomo, dal
battesimo nel Giordano.
Infine la data del Natale, da parte della Chiesa
Cattolica, venne ufficializzata nel 337 da Papa Giulio I.
Fu così che il Cristianesimo si sovrappose del
tutto ai culti Solari molto più antichi e già esistenti, usurpandone
l’iconografia (l’aureola con i raggi del Sol Invictus) ed appropriandosi delle
feste (come abbiamo visto, il Natale). Questo fu fatto perché strappare queste
ricorrenze “pagane” dal popolo sarebbe stata cosa impossibile, e avrebbe potuto
scaturire rivolte religiose contro il potere Teocratico della chiesa.
Chi di
voi, la mezzanotte del 24 andrà in chiesa, fra un padre nostro ed un credo, si
ricordi del buon Sol Invictus, usurpato della sua legittima festa e strappato
dalla memoria di tutti, perché se il 25 è la nascita di qualcuno, è proprio la
sua.
Buon Compleanno Sole, e buone feste a tutti voi.
Pubblicata su UAAR (http://www.uaar.it)
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