Sono stanca, triste, anche un po' arrabbiata per tutta questa ignoranza che c'è nella valutazione delle performance dei nostri studenti.
Ormai ogni lentezza, ogni diversità è un problema. Nessuno che pensi all'ipotesi di un cambiamento emotivo e cognitivo che arriva anche con il tempo, che tutti sono subito pronti a parlare di patologia, di disturbo.
Quale problema ci può essere in un bambino più lento? Ciò che conta è poter valutare se ha appreso come si fanno le operazioni, come si scrivono le parole, non quanto tempo ci mette a farlo.
Ogni volta che sento un insegnante dire che un suo studente è lento, mi dissocio irritata.
