mercoledì 1 novembre 2023

Perché è importante non far certificare i propri figli


Credete nelle loro possibilità. Credete nell'evoluzione della cognizione della loro mente. Non credete alla dislessia, discalculia, disgrafia, disortografia, sono solo termini per dire che i vostri figli hanno delle carenze didattiche da recuperare o ancora da raggiungere nella lettura, nella scrittura, nel calcolo. Vi assicuro che il recupero si può fare, e parlare di disturbi evolutivi significa soltanto che evolvono nel percorso della loro crescita magari semplicemente con un piccolo ritardo nel tempo rispetto agli altri.

Sono un’insegnante e pedagogista che da più di 15 anni recupera le prestazioni didattiche di bambini con certificazioni per dislessia, discalculia, disortografia, disgrafia (che significa solo cattiva calligrafia), e gli restituisco il diritto di essere come tutti gli altri. 

Non credete all'incapacità didattica degli insegnanti indottrinati dalla propaganda moderna, alla richiesta di certificazioni, solo per deresponsabilizzarli e deresponsabilizzarsi nella loro attività, pronti sempre a umiliarvi facendovi andare da medici altrettanto incompetenti che possono solo constatare la carenza, senza spiegare la motivazione di quella carenza e senza avere alcun riscontro oggettivo di analisi cliniche (EGC, analisi ematologiche ecc.) a conferma di quanto certificano. Oltre al fatto che, questi medici, non sanno come si recuperano le carenze didattiche (perché sono privi di formazione in tal senso): quindi concludono con la sentenza che, le carenze riscontrate con test standard di scrittura, lettura e calcolo o del QI già ampiamente criticato negli anni ’70 e ancora testardamente e ipocritamente in auge, non si recuperano. Quello che riportano molti medici sono solo statistiche: ovvero, se vostro figlio o vostra figlia rientra o meno per competenza in quella fascia di età per quella classe scolastica; se così non è, gli viene attribuito un termine a simboleggiare la difficoltà che è già ampiamente conosciuta dagli insegnanti e su cui possono, solo gli insegnanti, porvi rimedio (sempre se lo volessero e se ne avessero la competenza). 

La carenza dei vostri figli è solo una meta non ancora raggiunta, non una meta irraggiungibile. 

Un tempo, quando si aveva una difficoltà didattica, si cercava un insegnante per casa; perché oggi non si fa più? Oggi ci rivolgiamo a un professionista di nessuna competenza per le carenze didattiche che è il logopedista, ovvero lo specialista nel linguaggio, che con la didattica, la scrittura, il calcolo e la relazione docente-studente, non ha nulla a che vedere. C’è un po’ di confusione in tutto questo, non trovate?

La certificazione seppellisce la volontà dei vostri figli di credere in se stessi e di provarci. 

La certificazione vi umilia senza darvi scampo e senza darvi la possibilità di vedere i vostri figli capaci come tutti gli altri.

Sono infinite le motivazioni delle carenze scolastiche perché relazionali, didattiche, interpretative, esecutive, ambientali, educative ecc., e si recuperano solo con le insegnanti capaci nella didattica e nella relazione, non con le certificazioni che segneranno tutto il percorso scolastico dei vostri figli in negativo, togliendo, annullando ogni possibilità di riscatto e di evoluzione cognitiva. Azzardo a dire che le certificazioni portano a un rallentamento cognitivo e i medici non opportunisti, lo ammettono apertamente.

Vi dirò di più: l’Articolo 33 della Costituzione che tanti hanno dimenticato, stabilisce che l'insegnamento è libero; questo sta a indicare che nessuna insegnante è privata della possibilità di dispensare o compensare uno studente che ha visto più in difficoltà rispetto agli altri e inoltre non è vincolata a una certificazione per poterne usufruire. È a discrezione dell'insegnante la possibilità di utilizzare ogni mezzo didattico ed educativo per aiutare e sostenere i suoi studenti nelle difficoltà scolastiche. È chiaro che questa libertà costa tempo e fatica e c’è bisogno di molta intelligenza, consapevolezza e preparazione per metterla in atto su ogni singolo studente della classe. Ma proprio perché costa tempo e fatica, ecco che le certificazioni sono una scusa fantastica per eliminare il problema. 

Non posso credere che abbiate smesso di voler vedere i vostri figli laureati…

Se così fosse, state solo assecondando lo Stato che vuole cittadini di serie B, perché quelli di serie A sono già conosciuti e destinati alla classe dirigente (certificati o meno). Perché quindi, darvi una speranza? Meglio certificarli questi figli per essere certi che le nuove generazioni non abbiano velleità di cambiare la propria posizione sociale, e meno che mai, che ce l'abbiate voi genitori per loro…

I lavori migliori sono sempre stati pochi e lo saranno sempre meno, per questo non possono essere ridistribuiti con equità e per competenze effettivamente acquisite. Competenze che i figli della classe ricca potrebbero non avere, ma che acquisiscono solo per diritto di nascita.

Guardate cosa sta succedendo con la sanità. Tutti sono consapevoli che non ci sono i medici sufficienti per ogni cittadino italiano, ma piuttosto che rendere libero l'accesso alle professioni mediche a tutti gli studenti che ne fanno richiesta —così come le altre facoltà, intendiamoci! e sarebbe poi la stessa frequentazione della facoltà a eliminare i peggiori—, preferiscono far morire le persone senza un medico o lasciarle nella disperazione più totale della ricerca di quel medico di famiglia che non c’è più per tutti. Lo sappiamo che i concorsi sono pilotati e che se c’è da fare ricorso lo fanno solo i ricchi perché costa e che il più delle volte lo vincono pure! Non vi bastano tutte queste consapevolezze per non certificare i vostri figli? Per non cadere nella loro trappola?

Ricordiamoci che chi soffrirà per questa mancanza dei medici sarà sempre la popolazione meno abbiente. Chi soffrirà per la mancanza di buoni posti di lavoro, sarà sempre la popolazione meno abbiente. I medici per i ricchi ci saranno sempre. Cosa pensate che sia questo accanimento a voler mantenere la facoltà di medicina (e anche le altre) a numero chiuso, se non per impedire una mobilità sociale?

Certo non si può dire alla gente comune che certificare i propri bambini significa segnargli il destino in negativo per sempre.

Genitori ribellatevi! Pretendete insegnanti capaci, preparati e aggiornati! Date ai vostri figli la possibilità e la libertà di essere e diventare ciò che vogliono… è già tanto difficile la vita…


Dr.ssa Tiziana Cristofari 

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