Ti è mai capitato di domandarti perché non riesci a comprendere tu@ figli@?
Di chiederti perché non riesci a instaurare con
lui o lei un certo rapporto di complicità?
Di chiederti perché piange quando lo lasci a
scuola?
Di chiederti perché ti dice spesso che è stanco?
Perché non riesce a fare i compiti serenamente?
Hai mai avuto paura che faccia cose
che non deve?
Che sia bocciato a scuola per i
brutti voti presi?
Che tu non sappia affrontare i suoi
insegnanti quando scrivono note o ti chiamano a colloquio?
E per i figli e le figlie
adolescenti, ti è mai
capitato di chiederti se a scuola ci sta andando?
Di temere che frequenti brutte
compagnie?
Di temere che ti dica bugie?
Ti è mai capitato di pensare di volere una bacchetta magica che
possa cambiare la situazione che con tu@ figli@ stai vivendo e non ti piace?
Lo sai che il 99% delle volte il “cattivo” comportamento dei nostri figli è causato dal non sapere come relazionarci a loro, dal nostro
essere anaffettivi? Dalla nostra incapacità di comprendere il loro vissuto? Dal non saperli guardare
con i giusti occhi? Dalla nostra non conoscenza della psicologia e dalla nostra
non conoscenza della scienza dell’educazione?
E pertanto dalla non conoscenza dei metodi pedagogici?
Certo, lo so che starai pensando che
non tutti possono saperne di pedagogia o di psicologia, è vero, sono studi specifici fatti all’università e
minimamente accennati a qualche indirizzo umanistico della scuola secondaria di
secondo grado. È vero! È un vuoto culturale che la
società non ha e non sta,
minimamente pensando di colmare. È
vero! Ma le cose possono e devono poter cambiare. Perché se la società evolve nella tecnologia e
tutti ne comprendono i vantaggi e ne imparano l’utilizzo perché
fa comodo, perché ci
piace e ci è utile, allora
perché non dovrebbe essere
altrettanto con la cultura umanistica, che è non solo utile, ma anche e soprattutto essenziale e
fondamentale per la vita di relazione? Basterebbe rivedere i programmi
scolastici e inserire certi studi fin dall’età più tenera esattamente come si è fatto o si tenta di fare con l’informatica. Ma questo lo so,
al momento sono solo delle mie belle idee. E allora?
Diventare genitore è il mestiere più antico del mondo.
Da che esistiamo, donne e uomini
adulti mettono al mondo figli e poi li crescono con le proprie convinzioni, con
la propria educazione, con le proprie consapevolezze e conoscenze. E per certi
versi è stato giusto così, fintanto che le scienze
educative non hanno evidenziato caratteristiche specifiche e fondamentali per
la crescita sana dei nostri figli, e si è percepita l’importanza
di un diverso approccio metodologico e cognitivo, che oggi si evidenzia un
pochino nel cambiamento dei percorsi scolastici e accademici per diventare
educatori e docenti. Ma naturalmente non c’è mai stata una scuola che ci abbia insegnato a crescere i
nostri figli, anche perché l’idea che vige in società e che ci hanno inculcato
erroneamente, è che ogni
genitore sa sempre cosa fare, e pertanto non sente (o non vuol sentire) la
necessità di chiedere ad
altri. Io invece penso che il motivo per cui noi non chiediamo aiuto sia un
altro: ovvero che bisogna avere una buona dose di autostima, altrimenti non si è capaci di farlo; perché la non autostima, ci fa
sentire giudicati e il giudizio non piace a nessuno. Avere il coraggio di
chiedere invece, significa stimarsi, e avere il coraggio di dire “non so come fare, ho sbagliato
qualcosa nel mio modo di essere madre o padre, aiutatemi”, significa essere umili e ammettere che, se esistono i
pedagogisti, esistono studi che ci forniscono certe nozioni, e conoscerle
significa ampliare e migliorare il proprio modo di educare e crescere i propri
figli. Maria Montessori chiamò le
sue scuole “La casa dei
bambini” perché, già più di
ottant’anni fa, sapeva che
prima di educare i figli, bisognava educare i genitori a crescerli, questi
figli! Lei sapeva che la sua sapienza non era sufficiente ai bambini se non
arrivava prima anche ai genitori, perché
non si educa solo a scuola, ma la radice più profonda e concreta si mette in famiglia.
Ma i più non chiedono aiuto neanche quando è particolarmente evidente che quell’aiuto serve. Da qui la facilità per i genitori di accettare più volentieri una diagnosi di “patologia” per
il proprio figlio (DSA, ADHD ecc.), di accettare il farmaco per “sostituire” una realtà personale che non ci piace,
piuttosto che credere di aver commesso qualche errore di percorso e farsi
aiutare da chi ne capisce di crescita, formazione e didattica e non di
patologia o di cura.
Solo la crescente statistica abnorme di
bambini certificati con DSA o ADHD e altro, dovrebbe far pensare a una
distorsione dell’idea di
formazione. E non è vero, come ci vogliono far credere, che queste sono le
patologie del terzo millennio! Queste sono solo le distorsioni di una società che si sta riscoprendo pigra
nel guardare alle proprie possibilità
cognitive e alle proprie responsabilità affettive e trasformarsi di conseguenza, perché modificare noi stessi, è sempre difficile e
impegnativo, soprattutto se ci si deve mettere in discussione scoprendo poi che
qualcosa lo abbiamo sbagliato. Quando la società scopre qualcosa di nuovo e ha bisogno di cambiare le abitudini, le persone si
chiudono a riccio non vedendo e pretendendo di non vedere il cambiamento che si
sta attuando. La storia ne è piena
di questi esempi: quando Galileo Galilei disse che la Terra si muoveva, la
società (tutta) l’ha
costretto ad abiurare, perché le
novità spaventano e
costringono le persone a essere diverse, a pensarla diversamente, ma come ben
sappiamo, Galilei aveva ragione! Quando si è scoperto che le infezioni provenivano dalla sporcizia,
molti medici, increduli e non disposti alle nuove conoscenze, continuavano a
non considerare fondamentale la pulizia degli oggetti con cui si curavano le
ferite e pertanto, si continuavano a praticare amputazioni per la conseguente
cancrena (ed erano loro stessi a provocarla); nonostante l’ostilità
dei medici, come ben sappiamo anche questo era vero! Quando si è cominciato a parlare dei
diritti per tutti, ci sono state le rivoluzioni, perché ancora si pensava che alcuni uomini e donne fossero
inferiori e la società lo
credeva fermamente (e forse, per molti aspetti, purtroppo, ancora lo crede). La stessa Maria Montessori nel suo libro Come educare il potenziale umano scriveva: "La maggior parte delle persone esita a interessarsi delle cose nuove; persino gli studiosi procedono con lentezza nel mondo del pensiero, considerando con ostilità ogni idea nuova che minacci la certezza raggiunta." Oggi noi siamo in una grande rivoluzione, ancora sfortunatamente affatto
accettata, che è quella
della conoscenza dei processi psichici che ci permettono di comprendere come
sia possibile commettere “errori di rapporto”
e causare problemi psichici a chi è
più fragile.
Pensare che la mente si possa ammalare con i rapporti sbagliati (ma che la
stessa non è nata
malata), non è ancora
una prerogativa accettata dai più.
Perché questa difficoltà? Forse perché ammettere di essersi comportati
in modo errato è dura? E
ammettere di essere i responsabili della crescita dei nostri figli lo è ancora di più? Ma conoscere le nostre
potenzialità, svilupparle
e far sì che possano
servirci a far crescere nel migliore dei modi i nostri figli e avere relazioni
funzionanti, è come avere
quella “bacchetta magica” che ci permetterebbe di
cambiare la situazione spiacevole creatasi in famiglia. Quindi una “bacchetta magica” intesa come possibilità di trasformazione della vita
attraverso la scienza e la realtà
umana dell’uomo e
della donna.
Dobbiamo tenere presente che la
conoscenza in termini di formazione e crescita sana è spesso sottovalutata anche dalle istituzioni, perché se lasciassero libero spazio
alla giusta formazione, tante cose verrebbero a cadere: tutta una politica e
una cultura sulla “malattia” cognitiva dei più piccoli (DSA, ADHD) e dei più grandi (con le conseguenti
depressioni, violenze, droga) vittimizzando ragazzi e famiglie, cercando e
condannando dove non c’è soluzione,
o meglio, dove non si vuole trovare. Continuare a tenere la popolazione succube
e vittima di certe “patologie” è un modo molto antico di
impedire il cambiamento sociale e culturale.
Affrontare invece la situazione
parlando di educazione, la più antica
disciplina dalla quale tutte le altre derivano (filosofia, medicina,
psicologia, matematica, sociologia ecc), parlando di rapporti e psicologia
dinamica e educazione all’affettività non potrebbero più propinarci medici, logopedisti
e farmaci, con tutto ciò che
questi comportano in termini di spesa e di arricchimento delle case
farmaceutiche (vedi la somministrazione degli psicofarmaci a tutte le età, bambini e adolescenti
compresi). Ma soprattutto fare una didattica coraggiosa e mirata; instaurare
una cultura all’affettività, una modalità di approccio ai propri figli
corretta, sostenibile e vincente, renderebbe liberi di pensare, di agire e di
vivere, non solo i piccoli e i meno piccoli, ma anche i genitori; creerebbe un
mondo di uomini capaci di opporsi a ciò
che non funziona consapevoli della loro salute mentale e cognitiva. E
questo alla politica non piace.
Allora non sarebbe meglio andare
tutti noi genitori (e sarebbe auspicabile anche per i docenti) a scuola di
formazione all’educazione,
all’affettività e alla realtà psicologica umana, per
imparare a crescere nel migliore dei modi i nostri figli/studenti, piuttosto
che scadere nel vittimismo errato di avere un figlio con “patologie” inesistenti o una classe con
bambini “difficili”? E farci poi guidare e “ricattare” da una società ancora molto dittatoriale,
discriminante, sessista e soprattutto opportunista?
Dr.ssa Tiziana Cristofari
NB: Non affermo la totale inesistenza
di problemi cognitivi, ma sostengo, per esperienza personale, che il 99% delle
diagnosi dei disturbi d’apprendimento
non sono veri.
©Tutti i diritti riservati
Gli articoli di questo blog sono un lavoro da me prodotto gratuitamente, di supporto a famiglie e insegnanti che vogliono conoscere il mio punto di vista, e pertanto pubblicizzano tutti le mie opere.
Lavoro per vivere e non sono finanziata da strutture pubbliche.
Invito quei pochi pertanto, a non commentare in maniera dispregiativa quanto produco e pubblicizzo sotto i miei articoli in modo serio e competente.
Grazie
Se hai paura:
di non saper comprendere tu@ figli@;
di non riuscire a instaurare con lui
o lei un certo rapporto di complicità;
di vederl@ piangere quando l@ lasci a
scuola;
di sentirlo ripetere continuamente di
essere stanco;
di vederlo che non riesce a fare i
compiti serenamente;
di vederlo fare cose che non deve;
che venga bocciato a scuola per i
brutti voti presi;
che non va a scuola ;
che frequenti brutte compagnie;
che intraprenda strade buie come la
droga, la prostituzione, la violenza;
che tu non sappia affrontare i suoi
insegnanti quando scrivono note sul suo diario o ti chiamano a colloquio;
ma soprattutto se anche tu hai voglia
di imparare a guardare te stessa o te stesso, se pensi che sei artefice e
soprattutto responsabile della crescita di tu@ figli@, allora prendi l’iniziativa e cambia il tuo modo
di comprenderti e relazionarti a tu@ figli@ con il corso per genitori Figli Meravigliosi interamente
realizzato dalla Dr.ssa Tiziana Cristofari
Per saperne di più clicca qui
Se ciò che stai pensando è:
-
Non so cosa sia o cosa faccia la pedagogista:
chiediti se sapendolo potresti trarne dei benefici e poi clicca qui.
-
So tutto su i DSA e do molta importanza a ciò che il medico, il logopedista,
l’insegnante mi
dice di fare e non ho bisogno di altro: chiediti se tutti loro ti hanno
risolto il problema, ti hanno mai detto come porti nei confronti di tuo figlio
o come gestire meglio le relazioni tra te e tuo figlio e con la scuola.
-
Non credo nella formazione per aiutare figli
e famiglia, so già tutto:
chiediti perché allora hai
ancora conflitti in famiglia, o perché
tu@figli@ va male a scuola, o perché hai dei timori che non riesci a superare e gestire tra te e
i tuoi familiari.
-
È
un po’ caro
e non ho i soldi per un corso: pensa a quanti ne spenderesti per mandare
tuo figlio a fare lezioni private. A quanto ci guadagneresti ad avere rapporti
sereni in famiglia e soprattutto a saper comprendere meglio e in modo corretto
tu@ figli@.
-
Non ho il tempo: il corso è previsto per il venerdì tardo pomeriggio dalle ore
18,00 alle 21,00 proprio per dare l’opportunità a tutti di potervi
partecipare.
-
Chi sei
per insegnare a me, non conosco la tua professione: un ottimo motivo per
capirne di più. È molto probabile che non
sapendo di cosa si occupa una pedagogista non ci si renda conto di cosa si può ottenere e il corso è un motivo per capire e
conoscere. Intanto prova a cliccare qui.
-
Non
riuscirò a fare ciò che dici: ti rispondo che
non è impossibile imparare
a essere diversi con i propri figli e a comprenderli, è solo una questione di metodo e conoscenza.
Se vuoi:
•
essere un genitore capace di sostenere, aiutare
e motivare la tua famiglia (tutta);
•
sapere come migliorare il rapporto con tu@
figli@;
•
essere un genitore piacevole per gli amici di
tu@ figli@;
•
sapere come risultare migliore agli occhi degli
altri genitori;
•
avere un/una figli@ di successo a scuola;
•
sapere come affrontare gli insegnanti che ti
dicono che tuo figlio ha problemi cognitivi, ovvero essere tu il primo a comprendere
se ci sono i presupposti per pensare a una diagnosi per tu@ figli@, e non
lasciarl@ in balia di docenti non preparati e incapaci di svolgere il loro
lavoro di didattica partecipata e mirata e soprattutto senza dover impostare
misure dispensative per il lavoro scolastico del tuo bambino o della tua
bambina, che demotivano e fanno perdere la stima in se stessi.
Se vuoi tutto questo partecipa al
corso Figli Meravigliosi della Dr.ssa Tiziana Cristofari cliccando qui
Sono aperte le iscrizioni al corso GRATUITO per bambini con diagnosi di DSA interamente realizzato dalla Dr.ssa Tiziana Cristofari. Per saperne di più clicca qui
de "La maestra a casa",
Sono aperte le iscrizioni al corso GRATUITO per bambini con diagnosi di DSA interamente realizzato dalla Dr.ssa Tiziana Cristofari. Per saperne di più clicca qui
Vuoi aiutare tu@ figli@ a studiare la storia?
Fino a fine maggio 2015 grande promozione de "La maestra a casa",
tutto il programma di storia raccontato in DVD
con centinaia di immagini e la voce della maestra Tiziana
che racconta gli eventi del passato,
come se ci fosse un'insegnante a casa sempre a tua disposizione