Gentile Dottoressa Cristofari, mi chiamo C. A. T. e sono la mamma di due meravigliosi bambini Fabrizio 5 anni e Sofia 7.
Leggo spesso i suoi articoli… in realtà leggo tanto tutto ciò che mi interessa, mi piace leggere. Ma devo dire che i suoi articoli che parlano di vita, di amore, di relazioni, li adoro.
Sono sicura che molte mamme la cercheranno per parlarle dei loro figli, io invece la cerco perché vorrei parlarle di me, sempre nella speranza che lei abbia voglia di perdere un po’ del suo tempo per starmi ad ascoltare.
So che i pedagogisti non si occupano solo di bambini ma anche di adulti, e credo che questo pensiero e i suoi meravigliosi articoli siano stati lo stimolo a scrivere questa lettera.
Non so se le è mai capitato di desiderare qualcosa profondamente ma di non poterla ottenere.
Quando guardo i miei bambini spero sempre che loro non debbano mai sentire questa frustrazione. Io recentemente la vivo spesso per un qualcosa che dovrebbe essere alla portata di tutti, ma che sfortunatamente non lo è.
Sono sola da tre anni, da quando mio marito ci ha lasciati per un’altra sicuramente migliore di me. Il problema è che non ha lasciato solo me, ma ha letteralmente abbandonato i suoi figli: non li vede più e nemmeno li mantiene. Ma lei starà pensando perché le racconto tutto questo…
Ho letto un suo articolo su come far amare la lettura ai nostri bambini ed è quello che farò sicuramente o almeno tenterò di fare… Oggi purtroppo però mi trovo con quella frustrazione che le accennavo prima per quanto riguarda proprio i libri.
Leggo molto, anche sul web, e trovo un esercito di libri bellissimi e di ultima pubblicazione che vorrei leggere ma che non posso acquistare. Allora penso (come se fosse un’idea geniale) che potrei andare a leggermeli in biblioteca, che in fondo almeno per questo i soldi non servono… E invece no, i soldi servono per la cultura eccome! Non tutti i nuovi libri ci sono in biblioteca e spesso è difficile reperirli, hai solo un mese per leggerli e poi li devi riconsegnare al termine stabilito altrimenti paghi la penale, e per una mamma a tempo pieno e che lavora, per andare in biblioteca e seguire tutto l’iter ci vuole tanto di quel tempo che spesso non ho! E da qui una grande frustrazione oltre al grande desiderio di avere quei libri che tanto mi fanno sognare! Sa… tutti quelli che ti incuriosiscono, che fanno parte del nostro presente, che ti tengono aggiornata e partecipe di questi tempi e che non riesci proprio a leggerli se non hai la possibilità di acquistarli!
Gentile Dottoressa Tiziana. Mi permetto di chiamarla per nome perché lei con i suoi articoli mi ha aperto il mondo all’umanità, soprattutto a quella dei miei figli; a quell’umanità che voglio preservare con i miei figli nonostante la vita sia difficile e frustrante; a quell’umanità che voglio coltivare con i miei bambini nonostante la nostra storia di solitudine e di fatica sia una replica di tante altre.
Ecco è così. Nonostante io sia oramai consapevole che la cultura non è per tutti: non è sicuramente per i poveri, non è sicuramente per una mamma sola che ha deciso nonostante tutto di permettere ai propri figli di coltivare quell’umanità rilevabile nei libri, nonostante questo, io non mi arrendo e glielo volevo dire. Dovrei forse cedere su ciò che la scuola e la società nega ai miei bambini: ovvero la possibilità (come lei spesso egregiamente ribadisce nei suoi articoli), di essere liberi! E per essere liberi si può fare solo una cosa: leggere, leggere, leggere!
Grazie di esserci!
Con infinita stima.
C.A.T.
C.A.T.
Gentilissima Mamma,
grazie per la bellissima lettera.
Ha ragione, i libri costano tantissimo e sono solo a portata della classe sociale medio alta. Ha ragione: le librerie spesso sono complicate e hanno orari estremamente ridotti per l’accesso che il più delle volte possono frequentare solo gli studenti.
Conosco la frustrazione di cui parli. All’inizio della mia attività lavorativa l’ho provata spesso anche io e poi mi ritrovavo a chiedere ai parenti o agli amici di regalarmi libri specifici ad ogni festa, pur di continuare a rendere libero il mio pensiero e a saziare la mia curiosità oltre la mia voglia di leggere.
È un cane che si morde la code: la libertà costa sempre, e il più delle volte il costo è proprio economico, ed è per questo che la società fa di tutto per lasciare che quel costo resti alto in modo tale che le persone non si aggiornano, non conoscono, non si possono acculturare e per questo non si rendano mai libere da un potere che vuole solo sottomissione e schiavitù.
Credo comunque che la libertà e la crescita interiore siano proprio in quella frustrazione che sente: più la sente, più farà qualcosa per cambiare la situazione, anche se so che non sarà facile.
Dr.ssa Tiziana Cristofari