sabato 8 agosto 2015

Presto ricomincerà la scuola! Ecco come fare una buona separazione da tu@ figli@

Manca poco alla riapertura della scuola. Per fare una buona separazione dal proprio bambino o dalla propria bambina quando lo o la lasceremo a scuola e per far sì che loro facciano una buona separazione da noi, è inutile dirselo, bisogna pensarci prima. E le vacanze estive sono un ottimo momento e motivo per riuscire a costruire una relazione tale, da poter fare una buona separazione, ossia per non assistere a quelle scene strazianti dei primi giorni, in cui il bambino/a capisce che la mamma o il papà lo/la sta lasciando a scuola per andare via e strilla disperata/o perché ciò non avvenga.
Come si fa a non far piangere la piccola o il piccolo e pertanto a fare una buona separazione? Perché ci sarebbero utili le vacanze estive?
Innanzitutto vi comunico che se il bambino piange non è perché avete un figlio “piagnone”, né “mammone”, né così attaccato a voi che vi inorgoglisce a tal punto da dover dire alla maestra “lui/lei senza di me non sa stare”; sappiate che se il bambino o la bambina strilla quando andate via, è perché voi non avete un buon rapporto con lui/lei e pertanto non potete fare una buona separazione.
"Ci risiamo", sento già che mi dite! "È sempre colpa nostra, dei genitori…" poverini!
Ebbene sì, assolutamente dalla parte dei bambini, sempre e ogni giorno che vi conosco, cari genitori, sempre di più. Ma non avete colpe, come vorrebbe la cultura popolare! Semplicemente non avete conoscenza dei processi psichici dei vostri figli. Ma è normale, altrimenti le pedagogiste o i pedagogisti, non esisterebbero! Cari genitori, non dovete temermi, ma semplicemente accettare che qualcuno vi dica realisticamente come stanno le cose, d’altronde non siamo mica nati imparati, no? Benissimo! Allora se non vi sentite troppo offesi o in colpa per quanto vi dirò, potete continuare la lettura!
Dicevamo.
Nelle buone separazioni, o meglio, per fare delle buone separazioni, bisogna avere costruito un buon rapporto equilibrato con i propri figli fin dalla nascita; ma se vi accorgete che quanto vi sto per dire non lo avete mai messo in pratica, non vi scoraggiate, cominciate semplicemente a farlo! 
1. Innanzitutto, non bisogna trasmettergli ansia per le separazioni che si fanno continuamente, ossia dovete mettervi in discussione e obiettivamente considerare se siete voi ad avere paura di lasciarla/o. Spesso succede che le nostre preoccupazioni quando dobbiamo lasciare il piccolo ad altri ci invadono talmente tanto da trasmetterle ai nostri figli e questo bisogna assolutamente evitarlo. Potrebbe aiutarvi molto parlare con le sue maestre, farvi tranquillizzare esprimendo loro i vostri dubbi. Se poi sentite che quella maestra o quella scuola non vi convince, andate altrove, altrimenti i vostri dubbi potrebbero realizzarsi e poi diventerebbe tutto più complicato. Il motto è: rendiamoci la vita semplice e mettiamo al primo posto sempre i nostri figli!
2. Per fare una buona separazione, bisogna dare loro (ai nostri figli) un rapporto di qualità. Cos’è un rapporto di qualità? Una modalità di pensiero definita affettiva. Per fare un esempio: quando voi decidete di passare del tempo con il/la vostr@ bambin@, un giorno, un pomeriggio, un’ora e glielo dite, non importa la quantità del tempo che gli dedicherete, importa che lo facciate veramente. E farlo veramente significa: non rispondere alle dieci chiamate telefoniche che vi arrivano, non farvi distrarre dalle amiche o dagli amici (tutto questo è tassativo anche per i papà), giocare e parlare con lei/lui per tutto il tempo che avete stabilito di passare insieme, standoci realmente con il pensiero. Non siate superficiali con le parole, rendete efficace la comunicazione trattando il vostro bambino come se fosse il vostro più caro amico al quale state facendo delle confidenze. Ricordate che quando siamo falsi, superficiali e assenti con il pensiero i vostri figli lo sentono, molto di più di quanto possiate immaginare. 
3. Sarà vostr@ figli@ possibilmente a stabilire il gioco o il posto in cui andare: nei limiti del possibile, naturalmente! 
Ecco, questa è una pura relazione affettiva, che vi consentirà (a dispetto del poco tempo che spesso si ha da passare con i propri figli), di instaurare una relazione capace di sopportare un distacco. Ed ecco perché queste vacanze estive possono aiutarvi! Abbiamo più tempo? Sfruttiamolo per costruire relazioni forti con i nostri figli!
La qualità del pensiero che trasmettete, sarà decisiva per quel distacco da voi dei primi giorni di scuola. Se sarete stati capaci di creare fiducia, perché il bambino/a sa che nonostante la separazione, poi voi ci sarete in un altro momento e ci sarete veramente (e non solo come promessa vana per cui poi avete sempre altro da fare), lui/lei, saprà affrontare la separazione con una diversità che vi potrà stupire.
4. Altro momento importante e fondamentale, è preparare tutto l’occorrente per la scuola la sera prima. E questo vale dal nido alle scuole superiori. Perché in genere la mattina del primo giorno di scuola, tra l’euforia del momento, della novità, per tutta una serie di turbamenti che inevitabilmente affliggono sia in positivo che in negativo genitori e figli alle prese con il primo giorno, c’è più tensione, più facilità di discussione, più nervosismo. Quindi non caricatevi quella mattina anche della tensione per i preparativi, che potreste tranquillamente svolgere la sera prima, anche per essere sicuri di non dimenticare nulla: la dimenticanza degli oggetti da portare a scuola è un processo tipico del primo giorno e/o del rifiuto della scuola stessa (sia per i genitori che per gli studenti). Quindi, considerando che a scuola poi ci si deve andare comunque, nonostante il rifiuto e l’avversione che i nostri figli (purtroppo) e a volte noi, proviamo, ricordate: fate di tutto per rendervi la vita più facile!
5. Non solo, alzatevi prima e prendetevi del tempo per fare colazione insieme, parlare di quello che da lì a pochi minuti avverrà è un ottimo modo per sdrammatizzare e alleggerire il momento. 
6. Se necessario fate una promessa (che poi manterrete tassativamente; se pensate di non poterla mantenere è assolutamente vietato farla!) ad esempio: giocare insieme, fare una passeggiata al parco, andare a prendere un gelato nel pomeriggio ecc. 
7. Un altro modo per ammorbidire il momento della separazione è quello di prendere un cioccolatino e metterlo nella tasca del suo vestitino o in cartella, dicendogli che voi siete un po’ anche lì in quel cioccolatino (o caramella) e che se avrà bisogno di voi, basterà che lo mangi per ritrovare il vostro contatto.
8. Per i bimbi molto piccoli vale sempre il discorso del rapporto: per le mamme che allattano, in quel momento speciale di legame con il proprio bambino, non devono guardare la televisione, né parlare al telefono, ma devono accarezzare il proprio figlio, parlargli, dirgli cose tenere, perché possano entrare in sintonia perfetta. Un buon rapporto psichico, garantisce un buon distacco fisico.
Provare per credere.

Dr.ssa Tiziana Cristofari
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Un titolo e un contenuto sicuramente contro tendenza, dato che libri e manuali sull’argomento parlano solo di come riconoscere i disturbi dell'apprendimento e quali sono gli strumenti dispensativi e/o compensativi per sostenere una realtà che, secondo la maggioranza della comunità scientifica, non ha soluzione in quanto i disturbi sarebbero causati da fattori genetici o neurobiologici.
Nel mio libro affronto scientificamente tutti questi argomenti e li smonto uno per uno dimostrando come sia improbabile quanto viene affermato. Ma soprattutto spiegando perché la comunità scientifica non ha ancora compreso o voluto comprendere, che questi “disturbi” mettono radici lì dove la scuola e la famiglia crescono figli e studenti senza una pedagogia adeguata.