sabato 21 gennaio 2017

Una motivazione sulle false epidemie dei disturbi dell’apprendimento

La natura umana è stabile e resiliente. Non c’è mai stata una reale epidemia di malattia mentale, c’è stata una definizione molto più sfumata di malattia che ha reso molto più difficile considerare le persone sane. Gli individui sono sempre gli stessi; sono le etichette diagnostiche che cambiano, diventano più elastiche. Problemi che eravamo abituati a tollerare come parte della nostra vita vengono ora diagnosticati e curati come disturbi mentali. […]
Lo stress sociale non è causa reale di un incremento della malattia mentale, ma ci sono altre tendenze nella società che spingono per farci pensare che ci stiamo ammalando sempre più.
Il nostro mondo si sta omogeneizzando: siamo sempre meno capaci di sopportare le differenze e le eccentricità individuali e tendiamo a trasformarle in malattie medicalizzandole. Il bambino più piccolo della classe non è tale proprio perché più piccolo, deve per forza avere un Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività […]. E la nostra società sta diventando sempre più perfezionista. Non riuscire a essere perfettamente felici o ad avere una vita priva di preoccupazioni viene troppo spesso tradotto in malattia mentale. I nostri obiettivi sono troppo ambiziosi e le nostre aspettative non sono realistiche, specie quando si tratta dei nostri figli*.


*Tratto da “Primo, non curare chi è normale” di Allen Frances, psichiatra e autore del DSM (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi mentali)

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Un titolo e un contenuto sicuramente contro tendenza, dato che libri e manuali sull’argomento parlano solo di come riconoscere i disturbi dell'apprendimento e quali sono gli strumenti dispensativi e/o compensativi per sostenere una realtà che, secondo la maggioranza della comunità scientifica, non ha soluzione in quanto i disturbi sarebbero causati da fattori genetici o neurobiologici.
Nel mio libro affronto scientificamente tutti questi argomenti e li smonto uno per uno dimostrando come sia improbabile quanto viene affermato. Ma soprattutto spiegando perché la comunità scientifica non ha ancora compreso o voluto comprendere, che questi “disturbi” mettono radici lì dove la scuola e la famiglia crescono figli e studenti senza una pedagogia adeguata.

Descrizione del libro. È intelligentissimo, ma il maestro mi dice che non ascolta. Legge stentatamente e la maestra mi ha detto che potrebbe essere dislessica. Non ricorda le tabelline e mi hanno detto che potrebbe essere discalculico. Mi hanno consigliato il logopedista. Mi hanno detto che dovrei portare mia glia a fare una visita dalla neuropsichiatra infantile. Poi ho letto un suo articolo... Poi cercando su internet il significato di queste parole mi sono imbattuta nel suo sito... È con le stesse parole che un papà arriva da una pedagogista che ha trovato la soluzione ai disturbi specifici dell’apprendimento. Inizialmente scettico, ma speranzoso - perché sua figlia, presunta dislessica, ha difficoltà relazionali con lui e un calo del rendimento scolastico -, s’imbatte in un’avventura scientifica, realistica e umana senza precedenti. Andrà alla scoperta del pensiero di medici e pedagogisti di fama mondiale che gli spiegheranno perché quello che comunemente si racconta sui disturbi dell’apprendimento non è realistico, trovandosi così involontariamente alla ricerca di una conoscenza genetica, neurobiologica, psicologica e soprattutto pedagogica di cui era profondamente allo scuro come del resto buona parte della comunità scientifica ed educativa. Riuscirà in questo modo a capire come nascono, come si prevengono e come si superano i disturbi dell’apprendimento. Ma soprattutto imparerà come è possibile evitarli con l’applicazione di una scienza che nel tempo è stata annullata dalla politica e negata nella formazione dei nuovi docenti: la scienza pedagogica.
Oggi il 25% dei bambini di una classe viene diagnosticato con un disturbo dell’apprendimento. Dicono che il problema è genetico o neurobiologico e per questo non si può far nulla se non dispensare e/o compensare. E se così non fosse?
La dottoressa Tiziana Cristofari pedagogista e docente, con l’aiuto tratto da teorie e prassi di eminenti e riconosciuti studiosi in pedagogia, psicologia e psichiatria - tra i quali Giovanni Genovesi, Shinichi Suzuki, Howard Gardner, Lev Semënovič Vygotskij, Massimo Fagioli -, ha dimostrato come sia ampiamente improbabile che i disturbi specifici dell’apprendimento abbiano origine genetica o neurobiologica e come invece siano il frutto dell’assenza totale di pedagogia scolastica e familiare. 
Codice ISBN: 9791220015424
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